L’omicidio di Liliana: il giallo dei coltelli portati prima in pescheria da Sebastiano torna centrale
Celle telefoniche, tabulati e il giallo dei coltelli portati in pescheria il giorno prima: Sebastiano ha incontrato la mattina Liliana vicino alla pescheria e al negozio della Wind?
I familiari di Liliana Resinovich ormai non hanno più dubbi e dopo aver avuto certezza del fatto che la donna sia stata uccisa, in tv e sui giornali parlano apertamente di quello che sarebbe successo secondo loro. E’ accaduto che Sebastiano avrebbe ucciso Lilly. Per motivi economici, per motivi sentimentali, perchè c’era un segreto. A loro questo non interessa molto, vogliono solo poter dimostrare che Liliana non si è suicidata ( e su questo sono stati passi fatti in avanti) e che il suo assassino non è una persona che non la conosceva ma qualcuno che ha premeditato tutto e che voleva fare del male alla donna.
Per questo tornano centrali tante delle questioni che sono state sollevate in questi anni, ad esempio quella dei coltelli. La mattina in cui Liliana Resinoivich è scomparsa e che, secondo la perizia è stata anche uccisa, Sebastiano avrebbe dovuto portare i coltelli in una pescheria. Racconta la donna che lavora in quel supermercato che di solito andava due volte al mese, sempre al martedì. In quella occasione però aveva notato che c’era stato qualcosa di anomalo. Quando infatti la mattina del 14 dicembre arriva alla pescheria, trova i coltelli affilati già sul bancone e quelli che dovevano essere affilati erano stati portati via.
Il giallo dei coltelli e l’omicidio di Liliana
Secondo la donna che racconta tutto a chi indaga, i coltelli sono stati portati in precedenza in pescheria. La signora infatti, vedendo di mattina presto questi coltelli sul bancone chiede a suo padre che lavora con lei e ad altre persone del punto vendita se il “Seba” fosse passato la mattina presto. Le viene riferito che l’uomo passa da lì invece la sera prima, una cosa che non aveva mai fatto prima. Viene ricordato anche nella puntata di Storie Italiane dell’11 marzo 2025 che le celle telefoniche di Liliana e Sebastiano, dimostrerebbero che la sera del 13 si trovavano proprio in quel posto, prima di andare poi a cena di amici. Quindi Sebastiano ha davvero portato i coltelli nel tardo pomeriggio al lunedì?
La cosa si fa ancora più misteriosa perchè la mattina del 14, il cellulare di Sebastiano aggancia la cella vicino alla pescheria ma in realtà nessuno lo avrebbe visto entrare per portare i coltelli, siamo intorno alle 9 meno un quarto del mattino. Eleonora Daniele chiede dunque alla cugina Silvia di Liliana e a Claudio quanto disti quella pescheria dal negozio della Wind dove Liliana pare si stesse recando. Si tratta di circa 500 metri percorribili in soli 2 minuti in macchina. Dunque è possibile che Sebastiano sia passato da lì e vedendo Liliana nei pressi del negozio della Wind l’abbia fatta salire in macchina per riportarla a casa o portarla altrove?
“Il cellulare di Sebastiano era nella stessa zona dove si trovava Liliana proprio in quel momento” ha fatto notare Eleonora Daniele. Una delle opinioniste del programma di Rai 1 fa la sua ipotesi: “Io penso che Sebastiano abbia portato Liliana nel suo laboratorio, ci sono tre ore di vuoto in cui non viene consumata neppure energia nel locale. Lui l’ha intercettata proprio mentre lei era vicino alla Wind”.
“Noi dobbiamo avere estrema fiducia nella procura adesso e speso che saranno controllati in modo migliore questi movimenti e le celle telefoniche. Queste cose di cui stiamo parlando oggi doveva emergere 3 anni fa. Ci devono spiegare perchè non è stato fatto nulla ma per fortuna i tabulati e le celle ci sono. Sanno dove ero io, dove era Sebastiano, dove era Liliana. Questo è minuto per minuto e le celle telefoniche parlano sarà il caso che qualcuno le esamini con molte attenzione” ha detto Claudio Sterpin sottolineando che adesso è arrivato il momento della verità per dare un nome all’assassino di Liliana Resinovich.