Carola la mamma che ha ucciso la sua bimba nella vasca: “Avevo chiesto di essere ricoverata”
E' distrutta Carola, sa di aver fatto del male a sua figlia ma sa anche che mesi prima, aveva chiesto aiuto, aveva urlato tutto il suo dolore e la sua disperazione nel non riuscire a essere mamma
E’ una storia straziante quella che arriva dalla provincia di Torino. Una famiglia distrutta, due viste spezzate. Quella della piccola Perla, affogata nella vasca da bagno dalla sua mamma, e anche quella di Carola, che di quel giorno, ricorda molto poco. Davanti al PM che ha ascoltato il suo racconto, spiega di quanto stesse male, di come la depressione post partum avesse cambiato tutto. La stava divorando e tutti intorno a lei se ne erano resi conto. Carola e suo marito avevano lottato per avere la piccola Perla ma poi era accaduto qualcosa. E la mamma se ne era accorta, tanto da chiedere aiuto.
Racconta alla PM che aveva persino chiesto di essere ricoverata. Si era resa conto che stava troppo male, che non avrebbe potuto gestire la situazione, che non era capace di fare “la mamma” a quella creatura che aveva tanto atteso e desiderato. I medici hanno pensato che bastassero die farmaci per tenere la situazione sotto controllo ma purtroppo, c’è stato un errore di valutazione. Carola non stava meglio. Ed è arrivata a compiere il gesto più atroce che una madre possa fare: uccidere il proprio figlio.
Lo strazio di mamma Carola che aveva chiesto di essere curata
Ripercorre le ore prima dell’infanticidio Carola. Ricorda di aver preparato la bimba, poi di averla messa nella vasca da bagno. E poi nulla di più, perchè è come se avesse rimosso tutto, cancellato. Non ricorda neppure dei tagli sul suo corpo, perchè ha provato a togliersi la vita la donna, dopo aver lasciato dei biglietti per quel marito che tanto amava. E’ arrivato a casa l’uomo e le ha salvato la vita in extremis. Carola oggi è viva per miracolo ma di quello che ha fatto, non ha memoria. Piange davanti al PM e racconta tutto il suo dolore, quella richiesta di aiuto inascoltata che forse, avrebbe potuto cambiare la sua vita, quella della piccola Perla che non c’è più, e quella di tutta una famiglia, oggi distrutta da un dramma straziante.
Il suo avvocato sta valutando di chiedere una perizia psichiatrica per stabilire la capacità d’intendere e di volere della donna al momento del delitto. Intanto Carola resta ricoverata in attesa di incontrare nuovamente il marito e la madre, che in questo cammino di sofferenza non l’hanno mai abbandonata. E poi si faranno tutte le valutazioni del caso, anche per comprendere di chi sono le responsabilità in questa drammatica vicenda.