Attualità Italiana

La scioccante confessione dell’assassino di Silvana, il figlio: “Le ho strappato il cuore”

E' stata uccisa da suo figlio, Silvana La Rocca, la pensionata pugliese ritrovata dopo due giorni in macchina. "Le ho strappato il cuore" ha raccontato

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Ha fatto finta di non sapere nulla, quando i parenti lo hanno chiamato per dirgli che era successo qualcosa di molto grave. E invece sapeva tutto, perchè era stato lui l’assassino di Silvana. Parlano di un omicidio che va oltre un film horror, gli inquirenti, sono scioccati di quello che è successo alla donna. Da due giorni, il figlio che vive in Francia non riusciva a mettersi in contatto con lei . Ha chiesto aiuto a un cugino che è arrivato nei pressi della villetta e ha trovato il macabro scenario.

Oggi la confessione dell’uomo, il figlio di Silvana La Rocca, uccisa due giorni fa. “L’ho uccisa perchè me ne volevo liberare” un omicidio che sarebbe stato persino premeditato. E la confessione di quello che è successo, è scioccante. Mentre lui la accoltellava, lei le chiedeva perchè lo stesse facendo. Tremenda la confessione di quello che è accaduto tanto che Alberto Matano, nella puntata di oggi de La vita in diretta ha spiegato al suo pubblico che non sarebbe sceso nei dettagli.

La confessione del figlio di Silvana: così ha ucciso sua madre

Ho strappato il cuore della mamma”, ha ammesso ai carabinieri che l’avevano fermato per omicidio volontario. Il cadavere della donna era stato trovato riverso in una pozza di sangue all’interno di un’auto parcheggiata nel cortile di una villa. Sul corpo dell’insegnante in pensione erano state rivenute ferite procurate con un’arma da taglio. Durante l’interrogatorio, l’uomo ha ammesso di aver accoltellato la madre e di essere fuggito. Questa la confessione che è arrivata nella notte a Leporano, in provincia di Taranto, e che è stata resa nota questo pomeriggio da chi indaga. Una confessione scioccante. I vicini di casa sono sconvolti perchè parlano di Silvana come di una bravissima persona, riservata si, ma sempre disponibile.

Del figlio invece, i vicini di casa raccontano che probabilmente aveva delle problematiche mentali. Per l’ennesima volta, un disturbo che potrebbe esser stato sottovalutato.

Dalle indagini è emersa l’esistenza di rapporti conflittuali tra la donna e il figlio primogenito, ex ufficiale di Marina, determinati in particolare dalla sua precaria situazione economica. La vittima, originaria di Saraceno (Cosenza), era vedova e viveva da sola in casa. Suo marito, Cataldo Dettori, ex operaio specializzato dell’Ilva, morì a 54 anni nel novembre del 2002 in un incidente sul lavoro nello stabilimento siderurgico, cadendo da un muletto.

Salvatore, il figlio di Silvana, ha aggiunto di aver cercato di liberarsi delle armi e degli indumenti indossati durante l’esecuzione dell’omicidio, di aver sparso candeggina all’interno dell’appartamento e di aver staccato il tubo del gas nella prospettiva di “far saltare la casa”. Quanto al movente, il 46enne ha fornito dichiarazioni contrastanti e alcune giudicate inverosimili (come quella di aver ucciso la donna perché lo costringeva a “mangiare carne umana”) descrivendo ogni fase dell’omicidio della madre e sostenendo di averle “strappato il cuore”. Una confessione quella del figlio di Silvana, che gli stessi inquirenti hanno definito agghiacciante.

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