Attualità Italiana

68 coltellate alla sua famiglia: così Riccardo ha ucciso mamma, fratellino e papà

Adesso Riccardo allontana la premeditazione ma il racconto di quella notte, di quello che è accaduto a Dugnano Paderno, resta sconvolgente

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Mette insieme tutti i pezzi Riccardo che nelle ultime ore ha anche cambiato la sua versione dei fatti, forse per evitare che tra i capi di accusa ci sia anche quello della premeditazione. Diceva di averci pensato fino a esplodere, di aver pensato a come liberarsi della sua famiglia, per essere libero. Ma ieri invece, nel secondo interrogatorio con il Pm, ha detto di aver agito d’impulso, dopo una serata passata a giocare alla Playstation, dopo la festa per il 51esimo compleanno di suo padre festeggiato nella villetta di Paderno Dugnano che è diventata la villetta della strage familiare che ha sconvolto l’Italia intera.

>>> Strage di Paderno, cambia la versione di Riccardo: “Non pensavo di arrivare a uccidere”

Così Riccardo ha sterminato la sua famiglia

“Quando avevo il coltello in mano ho iniziato, e da lì ho deciso di non fermarmi perché pensavo che sarebbe stato peggio. Non ricordo quante coltellate ho dato a mio fratello, erano tante” ha detto Riccardo raccontando di come ha ucciso suo papà Fabio, mamma Daniela e il piccolo Lorenzo. 68 in totale, come emerge dall’autopsia, le coltellate che Riccardo ha inflitto ai suoi genitori e al suo fratellino.

Un racconto molto diverso da quello che in un primo momento Riccardo aveva fatto, anche ai centralinisti del 118 che avevano ricevuto la sua chiamata: “I miei erano andati a dormire. Ho guardato un po’ di televisione e sono andato in bagno. A un certo punto ho sentito urlare mio fratello. Allora sono andato verso il piano di sopra: mio padre in piedi ma chinato in avanti verso il letto di mio fratello, mia madre a terra. Ho preso il coltello e l’ho colpito. Lui si è girato e ha provato a reagire con le braccia. Io ho cominciato a colpirlo di nuovo anche quando era a terra“.

Oggi invece il racconto è diverso: “Il piano era di uccidere con una coltellata mio fratello e mio padre e poi far finta che mia madre mi avesse aggredito e io mi fossi difeso. Poi quando ho visto che non morivano ho cambiato versione, sostenendo che era stato mio padre” spiega Riccardo.

Ieri i pm Elisa Salatino e Sabrina Ditaranto hanno deciso di ascoltare nuovamente il ragazzo in vista dell’udienza di convalida davanti al giudice di giovedì mattina. “Ha ridimensionato un po’ la premeditazione, rimane un pensiero non immediatamente precedente all’azione — hanno spiegato i magistrati all’uscita —. La nostra ipotesi non cambia“.

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