Attualità Italiana

“Scusa per quello che sto facendo” così Moussa Sangare ha ucciso Sharon Verzeni

Ha raccontato tutto quello che è successo la notte in cui ha ucciso Sharon Verzeni. La confessione di Moussa Sangare è sconvolgente

confessione moussa sangare

Non viveva più con la sua famiglia Moussa Sangare dopo che la madre e sua sorella lo avevano denunciato, le aveva aggredite. A quanto pare però nessuno aveva pensato che il giovane che sognava di diventare un rapper potesse essere violento, così violento da arrivare a uccidere. E invece lo è stato. La sera in cui Sharon Verzeni era uscita solo per fare una passeggiata. Era tardi rispetto al solito ma forse faceva più fresco, forse non riusciva a dormire, forse sperava di trovare serenità in una passeggiata prima dell’una di notte. Ha trovato la morte perchè Moussa, che di coltelli ne aveva diversi, era uscito di casa per sfogare la sua rabbia. Prima contro due ragazzini che poi ha lasciato perdere, poi contro la preda perfetta.

Era sola Sharon, indifesa. E lui ha colpito, si è avvicinata a lei. Oggi a chi indaga dice di aver sentito un certo “feeling” , cosa voglia dire solo lui può saperlo. L’ha uccisa mirando al cuore ma il coltello ha colpito una costola. Ha dovuto cambiare direzione. Sharon si chiedeva il percè.

La confessione di Moussa Sangare

Scusa per quello che sto facendo” avrebbe detto a Sharon mentre la ragazza continuava a chiedergli perchè. Perchè proprio lei, perchè quella ferocia, perchè quella rabbia. Secondo il suo racconto agli inquirenti che lo hanno fatto crollare dopo una lunga serie di contraddizioni, l’uomo era uscito dalla sua casa occupata di Suisio un’ora prima del delitto con un coltello con l’intenzione di colpire una qualsiasi persona. Per questo si era aggirato a Terno d’Isola; ma prima, durante il percorso, aveva minacciato i due ragazzini, uno con la maglietta del Manchester.

Poi ha trovato Sharon che proprio quella maledetta sera era uscita da sola. Ha provato a chiedere aiuto la giovane barista, ha fatto in tempo a chiamare i soccorsi ma le ferite che Moussa Sangare le aveva inferto, sono state mortali.

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