Attualità Italiana

Il dramma a Marcon: la piccola Agnese dimenticata in auto muore, il papà pensava di averla portata al campo estivo

La piccola Agnese è morta dimenticata dal suo papà in macchina a Marcon: pensava di averla portata al centro estivo e invece era in quell'auto, diventata un forno

bimba dimenticata in auto dal papà a marcon

Un normale inizio di giornata a Zerman, frazione di Mogliano Veneto, si è trasformato in tragedia per un padre e la sua famiglia. Come ogni mattina, l’uomo era uscito di casa per recarsi al lavoro presso la Lodes di Marcon, azienda leader nel settore dell’illuminazione situata nella zona industriale. Il viaggio, di soli dieci minuti, prevedeva una tappa obbligata per lasciare la piccola Agnese, di un anno e mezzo, ai centri estivi. Tuttavia, immerso nei suoi pensieri lavorativi, l’uomo ha seguito la routine automatica, dirigendosi direttamente al lavoro e dimenticando la figlia sul sedile posteriore della sua auto.

La piccola Agnese dimenticata in auto è morta

Il responsabile di magazzino, ieri giovedì 18 luglio, stava per affrontare quella che doveva essere una giornata lavorativa come tante altre. Fuori, però, la temperatura era estremamente elevata, con punte di 34 gradi, che hanno trasformato l’abitacolo dell’auto in un vero e proprio forno. Le ore sono trascorse e nessuno si è accorto della presenza della bambina finché, intorno alle 12:30-13:00, alcuni dipendenti hanno notato Agnese nel seggiolino attraverso i finestrini dell’auto. Subito è scattato l’allarme e il padre è stato chiamato d’urgenza. Purtroppo, quando l’auto è stata aperta, era già troppo tardi: Agnese era priva di vita. Il successivo trasporto all’ospedale di Mestre è risultato inutile. I genitori, in stato di shock, sono arrivati in ospedale devastati dalla tragedia.

La comunità locale è sconvolta. Amici, parenti e colleghi del padre si sono stretti intorno alla famiglia, cercando di offrire sostegno in un momento così doloroso. Alcune colleghe del papà di Agnese hanno raccontato di come l’uomo fosse devastato. Ha iniziato a colpire con calci e pugni la macchina, per riversare tutto il suo dolore per il dramma che sta vivendo. Resta da chiarire se il seggiolino della piccola Agnese fosse dotato del sistema di sicurezza previsto dalle normative, se funzionasse, se avrebbe potuto salvarla.

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