Caso Marzia Capezzuti: condannato a 16 anni anche il figlio minore della sua assassina torturatrice
Per l'omicidio di Marzia Capezzuti arriva anche un'altra condanna: il figlio 15enne di Barbara Vacchiano, è stato condannato a 16 anni di carcere
Le sue parole sono state decisive per comprendere quello che davvero era successo a Marzia Capezzuti, per arrivare alla conclusione: è stato un omicidio. Proprio il figlio minore di Barbara Vacchiano, in una video chiamata con sua sorella, si era lasciato scappare quello che era accaduto nella casa degli orrori di Pontecagnano. Lì Marzia è rimasta chiusa e segregata per anni. Abusata, picchiata, seviziata. Hanno svuotato ogni mese il suo conto corrente, vivendo con i soldi della sua pensione. Hanno fatto credere ai genitori della giovane milanese che stesse bene. E invece la sfruttavano, le facevano giornalmente del male fino ad arrivare a ucciderla. L’hanno strangolata. E’ il 15enne a confessarlo a sua sorella, che trova poi il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine. Tutta la sua famiglia finisce in carcere, anche il fratello minore. Oggi per il 15enne arriva la condanna: 16 anni di carcere.
>>>> Nella video chiamata la confessione sull’omicidio di Marzia Capezzuti: strangolata, acido addosso
Omicidio Marzia Capezzuti: le ultime notizie
Per il magistrato di primo grado, il minore, tuttora rinchiuso nel carcere di Nisida, avrebbe agito per conto dei genitori. Nelle immagini non c’è un audio ma gli esperti hanno “letto il labiale” del minore che in pochi frame racconta – in dialetto – com’era stata uccisa Marzia. Il minore sembra dire: «Abbiamo finito. L’abbiamo portata a fare un giro. L’abbiamo tirata», fa un gesto interpretato come uno strangolamento, e pare aggiungere che sul corpo «è stato buttato l’acido addosso».
Per mesi Marzia Capezzuti è stata cercata. Barbara Vacchiano e i suoi figli hanno sempre sostenuto che se ne fosse andata. Peccato che la 29enne, non camminasse ormai da tempo. Era stata ridotta praticamente uno scheletro. Le ultime persone ad averla vista, raccontano che non camminava più, usava il pannolone, aveva lividi sul volto, ecchimosi, bruciature di sigarette. Oggi un altro tassello in una delle storie più terribili della cronaca nera italiana degli ultimi anni. Giustizia per Marzia Capezzuti. Gli ultimi anni della sua vita sono stati gli anni di una invisibile, abbandonata, ma almeno adesso, chi le ha fatto del male, sta pagando.