Tutte le bugie raccontate a scuola sulla 13enne incinta a Villa San Giovanni: i chili di troppo, il padre ricco
Le ultime notizie da Villa San Giovanni: a scuola nessuno sapeva che la tredicenne fosse incinta. Ecco tutte le bugie che la nonna/mamma accusata di omicidio aveva raccontato
Parla la preside della scuola frequentata dalla tredicenne di Villa San Giovanni che pochi giorni fa ha messo al mondo un bambino poi ucciso dalla nonna. Tutti si sono chiesti come sia stato possibile che a scuola, nessuno si sia accorto di una ragazzina incinta all’ottavo mese di gravidanza. Oggi la preside spiega tutto, lo fa ai microfoni de La vita in diretta. Spiega che mai nessuno avrebbe immaginato, nell’ambiente scolastico, che la ragazzina stesse affrontando un disagio. Se è vero che aveva un insegnante di sostegno per la scuola, è anche vero che la mamma era più che presente.
A scuola nessuno sapeva della vita disagiata che la famiglia viveva. La mamma della tredicenne, oggi in carcere accusata di infanticidio, aveva raccontato che suo marito lavorava sulle navi da crociera, che stavano molto bene. Sapeva sempre cosa dire, quasi come se anticipasse la domande. Anche quando gli insegnanti si sono accorti dell’aumento di peso, la donna ha raccontato tutto un altro film tanto che oggi la preside, senza giri di parole la definisce una “attrice da Oscar”.
Villa San Giovanni: parla la preside della tredicenne mamma del neonato ucciso
Stenta a credere a tutto quello che ha ascoltato in queste ore la preside. Dice che la madre della ragazzina era sempre presente e che la tredicenne ha frequentato nel mese di maggio poco scuola, ma che era giustificata dalla madre che spiegava di alcuni problemi di salute. Aveva detto che la tredicenne stava prendendo del cortisone, per questo il suo peso era aumentato. E poi aveva anche detto che sua figlia non stava seguendo una alimentazione corretta, mangiava cibo spazzatura. Tutto questo per non raccontare della gravidanza. Appare quasi evidente che nessuno lo dovesse sapere, come se si stesse premeditando, quello che poi è accaduto.
La scuola non è mai stata affidata di nulla, neppure del fatto che la famiglia fosse seguita dagli assistenti sociali e del reddito di cittadinanza. La mamma della tredicenne, al telefono con l’insegnante di sostegno, dopo la morte del bambino, o meglio dopo aver ucciso il neonato, aveva anche fatto sapere all’insegnante di sostegno che il problema dei chili si era risolto, in quanto grazie a una puntura, sua figlia era guarita. Si preparava per il rientro in classe della ragazzina, dopo il parto. Non pensava che gli inquirenti erano già sulle sue tracce, non pensava neppure che la tredicenne fosse in condizioni gravi, setticemia.
Queste le ultime notizie da Villa San Giovanni.