A San Giovanni Rotondo popolazione sotto shock. L’assassino era per tutti un bravo ragazzo
Gli abitanti di San Giovanni Rotondo sembrano aver vissuto una sorta di film horror: l'omicidio di Rachele Covino e la folle giornata del suo assassino
Non riescono a credere a quanto accaduto. Ore di pura follia. Poteva finire con una strage. Impossibile non essere sconvolti. L’intera popolazione di San Giovanni Rotondo sembra vivere in un vero e proprio film dell’orrore. Oggi si prova a parlare anche con i giornalisti per ricostruire quanto successo. Ma nessuno riesce a crederci. Rachele Covino una donna di 81 anni è stata barbaramente uccisa, presa a calci ripetutamente fino alle sua morte. A ucciderla un ragazzo di San Giovanni Rotondo per il quale oggi, i suoi concittadini riescono a spendere solo parole di incredulità. Lo descrivono come un bravo ragazzo, una persona sempre tranquilla. Mai si sarebbero immaginati di leggere oggi, il suo nome sulle cronache. E invece è accaduto.
Come in un film horror a San Giovanni Rotondo
Non solo Rachele. La giornata di follia di Fabio Carinci, 43 anni e gestore di un negozio per la toelettatura degli animali, inizia con diverse aggressioni. Vaga nud* per il paese, urla, sembra agitato, nessuno riesce e fermarlo neppure quando sfonda il vetro della casa di un’altra anziana che per fortuna non era da sola. Carinci ha cercato di introdursi in un’altra abitazione, ma è stato allontanato. Per mezz’ora o poco più, il 43enne ha seminato il panico lungo la strada, da via Matteotti a via Sergente Padovano, inveendo e minacciando chiunque gli capitasse a tiro. Nel tragitto ha colpito auto, oggetti e vetri, ferendosi.
Le signore che abitano nelle case vicine alla vittima non si danno pace e pensano che potevano esserci loro al posto di Rachele. In lacrime parlano con i giornalisti e non si capacitano. Nessuno riesce a capire cosa sia successo. Nessuno spiega come sia stato possibile. Tutti conoscevano Fabio, nessuno si sarebbe aspettato quello che è accaduto.
Il sindaco di San Giovanni Rotondo, Michele Crisetti risponde a chi gli chiede come sia stato possibile che nessuno ha fermato il killer, dopo le diverse chiamate al 112. Si chiede delle telecamere e non solo. La sua risposta: “Le telecamere ci sono e funzionano già nel centro storico. Altre sono state progettate e verranno installate in altre zone della città. Mi permetto di dire che in questo specifico caso le telecamere non c’entrano molto, il “protagonista” non si è nascosto, anzi. E di fronte alla follia umana non c’è telecamera che tenga“.