La ragazza violentata da un gruppo di 7 egiziani a Catania: uno confessa. Gli operatori: “Insospettabili”
Le ultime notizie da Catania dove emergono tutti i dettagli sulla violenza subita da una ragazzina di 13 anni. Sono 7 gli egiziani accusati di aver abusato della ragazza
Li definiscono insospettabili solo perchè si erano inseriti nella realtà della comunità e perchè avevano iniziato a parlare in italiano. Sono invece dei comuni criminali gli egiziani che hanno violentato la ragazza di Catania in gruppo. Criminali come chi commette un reato simile. E forse chi avrebbe dovuto comprendere che non erano poi così inseriti, non se n’è reso conto. Oggi dicono “insospettabili” facevano corsi, partecipavano all’attività della comunità e invece. Invece hanno cambiato per sempre la vita di un ragazza, unendosi in branco. Uno di loro ha confessato e sta aiutando chi indaga a mettere insieme tutti i tasselli. Non avrebbe partecipato allo stupro ma avrebbe assistito alle violenze.
Sette dunque, sette minori all’epoca, oggi alcuni maggiorenni. Non sono stati espulsi perchè appunto minorenni ma gli operatori che hanno avuto a che fare con loro, dopo l’arrivo in Italia su un barcone, ne parlano come di ragazzini tranquilli. I fatti risalgono a martedì scorso, oggi le notizie relative, dopo le indagini, al fermo di tutte le persone del branco. Non solo minori, ma anche maggiorenni.
Violenza a Catania: le ultime notizie
«Quel che è accaduto ci ha sconvolti — racconta l’avvocata Angela Pennisi, responsabile Area legale immigrazione della comunità — Il ragazzo mantiene il legame con la sua la famiglia di origine, ha partecipato alle attività della parrocchia e di animazione e ai laboratori di fotografia… È un giovane che ha mostrato sempre desiderio di impegnarsi, dando buoni riscontri. Lo definirei una persona dolce». Viene così descritto uno dei sette ( ma forse erano dieci).
Tutto è successo in pochi minuti, in centro a Catania. La ragazzina, 13 anni, era in compagnia del suo fidanzato. A un certo punto il branco ha circondato la coppia. Iniziano a palpeggiare la ragazzina. Il fidanzato viene invece bloccato da altri. C’è chi osserva, c’è chi assiste da lontano. La ragazzina urla, implora pietà ma non serve a molto. Sarà violentata senza pietà.
“La drammatica vicenda che ha travolto una ragazzina e il suo fidanzatino impone una reazione forte e determinata anche della società civile“. Così in una nota congiunta il presidente provinciale Movimento cristiano lavoratori, Piergiuseppe De Luca e il vice presidente, Paolo Ragusa condannano l’episodio riguardante la violenza sessuale perpetrata da sette cittadini egiziani ai danni di una tredicenne, consumata nei bagni della Villa Bellini.
Ricordiamo che tutto è successo intorno alle 19 a Catania, in un parco frequentato da famiglie, bambini piccoli e non in un posto isolato.