La madre di Andreea Rabciuc non ha dubbi: “Criminale ha ammazzato mia figlia”
Tutto il dolore della mamma di Andreea Rabciuc dopo due anni di sofferenza: la donna non ha dubbi e punta il dito contro Simone Gresti, il fidanzato di sua figlia, è convinto che l'abbia uccisa lui
Sono strazianti le urla che i cameraman presenti sul posto, insieme alle forze dell’ordine, ascoltano durante il loro lavoro. Sono le urla di una madre disperata. Per due anni la mamma di Andreea Rabciuc ha sperato in un finale diverso per sua figlia. Ci ha creduto, ha sperato che magari la sua ragazza si fosse allontanata da casa per un momento di fragilità, decidendo di stare da sola lontano da tutti e da tutto. Oggi purtroppo deve fare i conti con una realtà ben diversa, una realtà che racconta di una ragazza di 27 anni, probabilmente uccisa. E’ senza dubbi il suo il cadavere ritrovato nel casolare a pochi passi da Jesi, accanto ai poveri resti, una scarpa che era la stessa che Andreea indossava quando è scomparsa, e pezzi del suo giubbino. Solo l’esame del DNA darà le conferme ma è evidente che quei pochi resti ossei, siano della giovane.
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Tutto il dolore della madre di Andreea Rabciuc che punta il dito contro Simone Gresti
Sabato, quando le forze dell’ordine sono arrivate al casolare, per i rilievi del caso, c’era anche il legale, di Simone Gresti, Emanuele Giuliani. Erano tutti davanti al rudere al civico 26 della via Montecarottese, strada tra i boschi percorsa da poche auto e tanti ciclisti. E c’era anche la mamma della ragazza che in questi anni non si è mai mostrata in video ma che ha sempre lanciato appelli per cercare sua figlia, per chiedere che questa storia non fosse dimenticata. Non ha mai puntato il dito contro un colpevole, ha sempre cercato il colpevole anche se i dubbi sul fidanzato di sua figlia, ci sono sempre stati. E adesso la donna è esplosa, come non aveva mai fatto prima.
Georgeta, arrivata dopo aver saputo in qualche modo del ritrovamento, ha raggiunto l’avvocato scagliandogli addosso e urlando contro l’uomo tutto quello che pensa del fidanzato di sua figlia. Stanca e provata da due anni difficili e dolorosi, la donna non ce l’ha fatta più: «Tu stai difendendo un criminale che ha ammazzato la mia bambina! Io sono la madre che da due anni la sta cercando, come puoi difendere il tuo cliente?». Sono stati poi i carabinieri del reparto provinciale diretto da Emanuele Fanara a portarla via, visibilmente provata.