Buon Natale da UNF
Gli auguri di Buon Natale della redazione di Ultime Notizie Flash quest'anno sono per tutte le famiglie che hanno detto addio a una donna uccisa vittima di femminicidio
In questa stagione di luce e speranza, in questi giorni pieni d’amore in cui celebriamo il Natale, vogliamo dedicare un pensiero particolare a tutte le famiglie che hanno vissuto la tragedia del femminicidio. A voi, che portate il peso di una perdita immensa, estendiamo il nostro più sincero abbraccio.
Natale è tempo di vicinanza e rinnovamento: possa questo periodo portarvi un barlume di pace nel ricordo di quelle donne che hanno illuminato la vita di chi le ha amate. Ai figli, che sono rimasti orfani, senza una madre e con un padre in carcere, ai genitori, alle amiche e amici, alle sorelle e ai fratelli, e a tutti coloro che si trovano a vivere con il fardello di un dolore così profondo, auguriamo forza e serenità.
Che il calore di queste festività possa offrirvi conforto e che la comunità vi sostenga con amore e rispetto. Non siete soli: il vostro dolore è il nostro dolore, la vostra lotta è la nostra lotta. Insieme, possiamo costruire un futuro di memoria e impegno, affinché la luce di chi avete perso brilli come monito e ispirazione per un domani più giusto.
In questi giorni di festa, il nostro pensiero si volge con affetto e rispetto a tutte le famiglie che portano nel cuore il dolore per la perdita di una donna, vittima del femminicidio. Questo Natale, vogliamo ricordare ogni donna che ha perso la vita in un atto di violenza insensata, in Italia e in tutto il mondo. Parliamo di una piaga sociale che ogni giorno vede donne soffrire, lottare e troppo spesso essere lasciate sole nel loro grido di aiuto. Più di 110 nel 2023 le donne uccise nel nostro paese. Non numeri ma persone. Giovani donne che avevano un futuro davanti, donne che cullavano i loro nipotini; giovani madri che lasciano una famiglia che raccoglie a fatica i cocci. Donne che hanno creduto nell’amore, che hanno spesso denunciato, che hanno lanciato un allarme ma che non sono state aiutate nel modo giusto. Donne che hanno taciuto, per paura di peggiorare la situazione. Accoltellate, massacrate, uccise con una panchina, uccise per strada, picchiate, abusate. Sfregiate con l’acido, uccise con un colpo di pistola. In casa, nel loro letto, per strada, in macchina. Buttate via come spazzatura. E chi resta oggi vive un Natala dal sapore dolce amaro. Si sorride per chi vive nel futuro, si piange per chi ha vissuto nel passato.
Pur tra le tante storie di dolore, vi sono anche quelle di coraggio, di donne che hanno denunciato, combattuto e che, contro ogni ostacolo, sono sopravvissute. A voi, donne coraggiose che avete vissuto l’orrore e avete trovato la forza di andare avanti, dedichiamo un augurio speciale di pace e rinascita. La vostra resilienza è un faro di speranza e un richiamo all’azione per tutti noi. I nostri auguri anche a tutte le donne abusate, alle donne che hanno subito una violenza: in classe, sul posto di lavoro, per strada, alla fermata della metro, in casa da un orco che porta lo stesso cognome. I nostri auguri per un Natale che possa portare un barlume di gioia e speranza vanno proprio a voi.
In queste festività, il nostro augurio si estende a chi, ogni giorno, si impegna per combattere la violenza sulle donne, a chi supporta le vittime e le sopravvissute, offrendo rifugio, ascolto e sostegno. A tutti voi, che dedicate la vita a proteggere e a curare, grazie di cuore. A voi donne coraggiose che rischiate anche la vita per aiutare altre donne.
Nel ricordo di chi non c’è più e nell’abbraccio a chi lotta ancora, facciamo nostro l’impegno per un futuro in cui la violenza sia solo un lontano ricordo. Che questo Natale possa rafforzare la nostra comunità nel sostegno reciproco e nell’impegno per un domani più sicuro e rispettoso per tutte e tutti. Che le morti delle nostre amiche, colleghe, vicine di casa, conoscenti, non siano inutili ma che possano essere da monito. Per insegnare il rispetto, l’amore vero, la stima. Per insegnare agli uomini e alle donne che l’amore malato fa male, che il possesso uccide.