Attualità Italiana

Fiorenza Rancilio per l’omicidio è indagato suo figlio. Lei aveva paura: forse colpita con un oggetto da palestra

Per l'omicidio di Fiorenza Rancilio è stato fermato suo figlio Guido, 37enne. Era nello stesso attico, in un'altra stanza, stordito dai farmaci. Non ha detto nulla quando i Carabinieri sono entrati in casa e hanno trovato sotto un piumone il cadavere di Fiorenza Rancilio

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Fiorenza Rancilio era avvolta in un piumone, coperta anche con delle asciugami. Così l’hanno trovata le forze dell’ordine dopo esser state allertate dal portiere dello stabile che si era preoccupato, non avendo visto la donna uscire di casa come faceva di solito. Preoccupazioni fondate visto che Fiorenza è stata uccisa in casa sua, probabilmente da suo figlio che al momento è il solo indagato per questo omicidio. Quando ieri i Carabinieri sono entrati nella casa di Milano della donna, hanno trovato anche il 37enne nell’attico, in un’altra stanza. In stato di shock, sotto effetto di farmaci. Gli stessi che forse sono stati dati anche a Fiorenza Rancilio, prima della sua morte. Nessuno l’ha sentita gridare, il che lascerebbe pensare che sia stata stordita prima di essere colpita più volte con un oggetto che si trovava in casa. Si ipotizza al momento, uno strumento della palestra. Ma si indagherà per comprendere la dinamica di questo omicidio. Fiorenza Rancilio nell’ultimo periodo si era confidata con persone a lei vicine, aveva detto di aver paura di suo figlio. Negli ultimi tempi infatti, per stessa ammissione della donna, suo figlio Guido aveva delle crisi durante le quali, spaccava tutto in preda alla rabbia.

Omicidio Fiorenza Rancilio: indagato suo figlio, le ultime notizie

Il 37enne Guido Augusto Gervaso Gastone Pozzolini Gobbi Rancilio è ora accusato di omicidio volontario aggravato e piantonato dai carabinieri al Policlinico. Era in cura da anni per una forma di schizofrenia. Ricoveri ripetuti, terapie psichiatriche che a volte sembravano funzionare, ma poi arrivava l’ennesima ricaduta. Lo hanno trovato in un’altra stanza, seduto. Immobile e silenzioso. Intontito dalle benzodiazepine. Quando ieri i Carabinieri sono entrati nell’attico di Milano, l’uomo non ha detto nulla. Non aveva avvisato neppure i soccorsi dopo la morte di sua madre.

La vita di Guido non sarebbe stata semplice. Dopo il sequestro di Augusto, il fratello di Fiorenza Rancilio e la sua morte in Aspromonte, la famiglia si era trasferita in Svizzera per paura di altre ritorsioni. Guido era nato poco dopo, una infanzia caratterizzata da una sorta di isolamento, per paura che gli potesse succedere qualcosa. E poi i segnali di una possibile malattia psichiatrica. Da comprendere, se sono stati sottovalutati i segnali di qualcosa di ben più grave.

Secondo le ultime notizie arrivate da Milano, sarebbe stata la colf della famiglia, a chiedere aiuto, non riuscendo ieri a entrare nell’appartamento del nono piano in cui lavorava. Poi insieme a un dipendente dell’azienda di famiglia, al portiere e a un parente, sarebbe entrata in un’altra ala della casa. Lì la macabra scoperta ma era ormai tardi, Fiorenza Rancilio era morta forse già da ore.

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