9 ore di interrogatorio per Filippo Turetta: confessa ma solo in parte
Oltre 9 ore davanti al PM per Filippo Turetta che ha confessato di aver ucciso Giulia ma non ha avrebbe aggiunto molto altro, tra non so perchè l'ho fatto e non ricordo. Ecco cosa è emerso
Non sappiamo che cosa si siano detti Filippo Turetta e il PM Andrea Petroni. Ma in nove ore, qualcosa sarà venuto fuori. Tanto è durato l’interrogatorio ieri. Secondo quelle che sono le indiscrezioni, i due non si sarebbero fermati neppure per il pranzo. 9 ore consecutive, dalle 11 del mattino in poi per ricostruire quello che è successo il giorno in cui Giulia Cecchettin è stata uccisa. Filippo confessa l’ovvio, dice di aver ucciso Giulia ma quando gli si chiede che cosa lo abbia portato a compiere quel gesto, ecco che forse tutto cambia.
Quando Filippo Turetta entra nel dettaglio dell’aggressione in via Aldo Moro, a 150 metri dalla casa dei Cecchettin, non spiega i motivi. Ribadisce la sostanza di quanto già aveva detto al gip Benedetta Vitolo nelle dichiarazioni spontanee: «Non so cosa mi sia scattato in testa, mi è scattato qualcosa». Sembra l’eco delle parole di Nicola Turetta, il padre di Filippo, che in questi drammatici giorni aveva raccontato di non sapersi spiegare che cosa fosse scattato nella testa di suo figlio, “gli si è rotta una vena”, “gli è partito un embolo”. Tutte cose che negli anni abbiamo già sentito. Ritorna in mente la confessione di Michele Misseri quando dicendo di aver ucciso Sarah Scazzi, raccontò che aveva sentito qualcosa alla testa, come se gli stesse bruciando.
9 ore l’interrogatorio d Filippo Turetta: cosa è emerso
Filippo Turetta durante questo interrogatorio avrebbe raccontato quello che tutti sapevano: l’aggressione nel parcheggio, il secondo inseguimento a Giulia. Tutto quello che le telecamere hanno ripreso. Ma non avrebbe detto molto sul coltello, sul nastro adesivo, sul fatto che fosse stato ripreso anche prima mentre era in giro con la macchina in quella zona. Le coltellate e poi un vuoto tra non ricordo e non so perchè l’ho fatto. Tutte frasi che lascerebbero pensare che Filippo non voglia ammettere di aver premeditato l’omicidio di Giulia Cecchettin, anche se tutto lascerebbe pensare il contrario.
Nel frattempo i medici legali sono a lavoro, e dalle prime indiscrezioni relative all’autopsia sarebbe emerso che Giulia era già morta quando Filippo Turetta l’ha buttata nel canalone nei pressi del lago di Barcis. La ragazza, che avrebbe ricevuto almeno una ventina di coltellate, tra collo e volto, sarebbe morta dissanguata.