Parla Simone il fidanzato di Andreea Rabciuc: “Spero che quello scheletro non sia il suo”
Parla Simone Gresti il fidanzato di Andreea Rabciuc: spera che quel cadavere ritrovato a Roma non sia quello della ragazza scomparsa oltre un anno fa
Sono ore decisive nel caso di Andreea Rabciuc: il test del dna sullo scheletro trovato a Roma dirà se è lei
Ha sempre detto di non avere nulla a che fare con la scomparsa della sua fidanzata. Ha sempre dato le sue spiegazioni mettendoci la faccia, forse anche troppo ( non sono mancate contro Simone Gresti le accuse di volersi far vedere in tv dopo le sue interviste a Chi l’ha visto). A poche ore dal ritrovamento dello scheletro a Roma, in zona Pigneto, l’uomo torna a parlare. E’ il Corriere della sera a raccogliere alcune impressioni, i sentimenti del fidanzato di Andrea, dopo la notizia arrivata dalla capitale, mentre si aspettano i risultati del dna che chiarirà se quello scheletro è di Andreea Rabciuc oppre no.
«Certo che ho saputo di quel cadavere trovato sabato scorso a Roma. Ma io spero con tutto il cuore che non si tratti della mia Andreea. Spero che lei sia ancora viva e felice» sono queste le parole di Simone Gresti.
La speranza di Simone Gresti è dunque quella che la sua fidanzata sia ancora viva e che per un qualche motivo sconosciuto abbia deciso di non contattare, in questo lungo periodo, la sua mamma che da oltre un anno, lancia in tv appelli disperati.
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Si attende l’esito del dna dopo il ritrovamento dello scheletro
Simone non ha mani cambiato versione e lo stesso hanno fatto i due amici che erano con lui, un uomo e una donna. Hanno sempre raccontato che Andreea si era allontanata da sola quella mattina, lasciando nelle mani di Simone il suo cellulare. Perchè nessuno l’abbia vista, perchè di lei per oltre un anno non ci siano state tracce però, nessuno se lo riesce a spiegare. Le forze dell’ordine l’hanno cercata ovunque, hanno cercato anche un cadavere, ma non l’hanno mai trovata.
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Simone Gresti ha dunque commentato anche questi sviluppi spiegando che se quel cadavere fosse realmente di Andreea: «sarebbe la prova che quanto ho raccontato è la verità. Quella mattina lei se ne andò di sua spontanea volontà». Dopo la sparizione, Gresti è stato indagato per sequestro di persona e spaccio di stupefacenti. «La prima ipotesi di reato è quella che ha consentito agli investigatori — spiega Emanuele Giuliani, l’avvocato che lo difende — di avviare l’inchiesta utilizzando le intercettazioni».
C’è da dire che non si può escludere che Andreea sia stata tenuta segregata da qualche parte e portata poi a Roma in un secondo momento, gettata via da qualcuno che ha cercato di occultare il suo cadavere. In questa storia tra l’altro, le persone coinvolte sono diverse, per cui il fatto che quello sia il corpo di Andreea significa molto poco. Tanto invece dipenderà dalle cause della morte della ragazza.
Il legale di Gresti invece ha una sua teoria. Giuliani spiega: «l’ipotesi ha un suo senso: forse dopo un passaggio, può aver raggiunto la stazione di Castelbellino dalla quale transitano i regionali per la Capitale. Forse aveva deciso di isolarsi nella grande città. Alcuni testimoni l’avrebbero riconosciuta alla Magliana: piangeva e chiedeva dei soldi». Ricordiamo che la trasmissione Chi l’ha visto ha seguito ogni genere di segnalazione sul caso e nessuna ragazza segnalata è mai corrisposta ad Andreea. Fondamentale sarà anche comprendere quando la giovane è morta. Le prime indiscrezioni parlano di un corpo in avanzato stato di decomposizione, di una donna di circa 30 anni morta da almeno un anno. Andreea dunque, è morta subito dopo essere arrivata nella capitale, o a Roma c’è arrivata morta?
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