La lettera di Chiara a sua sorella Giulia e a Thiago
Una lettera piena d'amore quella che Chiara Tramontano ha scritto per sua sorella Giulia e per il piccolo Thiago
Ha affidato ai social il suo ultimo addio a Giulia. Chiara Tramontano ha fatto di tutto nei giorni in cui si credeva che sua sorella fosse scomparsa. Ha lanciato appelli, ha mosso mari e monti anche se sapeva che sua sorella, poteva essere in pericolo. Sapeva di quelle liti con Impagnatiello, sapeva che la storia d’amore era tormentata, sapeva dei tradimenti. Non aveva mai tollerato che quell’uomo potesse far soffrire sua sorella, ma che cosa avrebbe potuto fare? Giulia Tramontando aveva 29 anni e aveva scelto, prima di parlare con l’altra compagna di Impagnatiello, di restare con lui per amore di Thiago. Poi però aveva cambiato idea, dopo aver scoperto di quella doppia vita, delle bugie, dei tradimenti.
Giulia voleva lasciare Alessandro Impagnatiello, voleva restare da sola con suo figlio, voleva dedicarsi solo a Thiago. Non ha potuto farlo. Giulia è stata barbaramente uccisa dall’uomo che diceva di amarla ma che aveva un’altra.
La lettera di Chiara a Giulia e a Thiago
Inizia con queste parole la lettera che Chiara ha scritto a sua sorella:
Cara Giulia. E’ difficile per me stare qui oggi e trovare le parole giuste. Mi sento incredibilmente vuota. Solo il dolore della tua perdita mi fa sentire che il mio cuore batte ancora. E che agonia. Sapere di essere rimasti qui senza te e Thiago, ergastolani del tempo e del dolore, barcollanti nel buio del futuro ed impauriti di non ritrovare la strada. E tu, dove sei? E lui? Che viso ha Thiago? Scalcia? Ti sorride? Piange? Io vi immagino così: guancia a guancia, stesi su un prato di tulipani, lui che li raccoglie e tu che ti arrabbi. E d’un tratto vi voltate verso di noi sorridendo. Ma, forse, questa è solo un’illusione che ci sottrae per un attimo alla realtà, dove il tempo scorre inesorabile, il sole soccombe alle nubi e perfino il mare ha perso la forza di infrangersi sugli scogli. Questo è il triste ritratto che si raffigura davanti ai miei occhi se penso ad una vita senza voi.
La felicità per l’arrivo di Thiago
Eppure, Giulia, prima di quel maledetto giorno, tu hai saputo regalarci la più grande delle gioie. Con la notizia dell’arrivo di Thiago, mamma e papà hanno conosciuto la gioia incontenibile di diventare nonni, io e Mario di essere chiamati zii, la nonna di essere bisnonna, gli zii ed i cugini prozii… e pure il Napoli di vincere lo scudetto. Si, perché per noi quest’anno non è stata la mano di Diego, ma la mano di Thiago ad alzare quella coppa. Quella stessa mano che abbiamo visto per l’ultima volta nell’ecografia, chiusa in un pugno stretto, sollevata in alto a dire: sto arrivando e stravolgerò le vostre vite. Io, che più di ogni altra cosa desideravo un maschietto come nipote, stavo imparando a convivere con l’amore che mi esplodeva nel petto. Un amore che ti tiene stretta in una morsa, ti toglie il fiato, smorza le parole, ma che urlava di voglia di conoscerti.
Cosa daremmo per vedere il tuo viso
Thiago, cosa daremmo per vedere il tuo viso… saresti nato a luglio, un leone come me ma con la smisurata sensibilità della tua mamma Giulia. Saresti stato coraggioso e forte come nonno Franco, ironico e socievole come nonna Loredana, gioioso come zio Mario. Amato e protetto da tutti noi, che vivevamo in funzione della tua nascita e contavamo i giorni che mancavano al nostro primo incontro.
I 29 anni di Giulia
Ma tu, Giulia, non sei solo la mamma di Thiago. Sei stata, sei e sarai sempre una donna premurosa, attenta ai bisogni degli altri prima dei tuoi, inguaribile sognatrice ed agguerrita contro la vita. Hai lasciato casa ed il meridione per garantire a te stessa piena indipendenza, una solida carriera ed una vita migliore. E chi più di me poteva capirti? Entrambe lontane da casa, ma vicine col cuore. Ti prendevo in giro e dicevo: “Giulia, tu hai sempre un problema. Ma io ho sempre la soluzione”. Eccetto questa volta, perché eravamo troppo umani per avere la forza di sconfiggere il male. Giulia, in questi incredibili 29 anni hai affrontato mille difficoltà, sei caduta e ti sei rialzata, ti sei demoralizzata e poi rasserenata, hai pianto, inveito, odiato, amato, e gioito. Mamma e papà ti hanno sempre guardato da lontano, non senza timore, non senza preoccupazione, ma con il desiderio fermo di non essere invadenti e lasciarti vivere. Quel desiderio che ora ci fa chiedere: e se avessimo fatto di più? E se avessimo scelto noi per lei?
Sei diventata martire di questa storia atroce
E no, Giulia. Io lo so che non potevamo fare di più, perché non avresti lasciato che nessuno ti tarpasse le ali, accorciasse le tue piume dorate, troncasse il vostro volo. E così tu sei diventata il martire in questa storia atroce. Il tuo nome risuonerà nel tempo e tra le mura del mondo e ricorderà all’uomo di saper lasciare andare, rispettare, proteggere, custodire, accudire, o semplicemente amare. Ora, Giulia e Thiago, voltatevi allo specchio e guardate il vostro capolavoro: quanti cuori avete portato vicino in questi giorni, quanti sconosciuti si prendono per mano grazie a voi, quante storie si intrecciano nella vostra, quanti bimbi mai nati non sono più soli, quante donne hanno trovato il coraggio di cambiare vita. Grazie a voi e al vostro sacrificio. E non stancarti mai Giulia di essere fiera di te, di guardarti con ammirazione, di compiacerti della causa che hai abbracciato, seppur involontariamente, con la tua morte.
L’ultimo addio
Ed ora, su, distendete queste ali, seguite il sole e volate lontano da questo mondo che non vi ha meritati. Ma non dimenticate di lasciare una piccola traccia lungo la strada, così che noi sapremo sempre dove raggiungervi. Con l’amore eterno, smisurato ed insaziabile che solo io, Mario, mamma e papà conosciamo, vi auguriamo buon viaggio. E come diceva mamma: “scrivimi quando arrivi
Una lettera che toglie il fiato.