Naufragio Crotone: si cercano ancora i corpi, le vittime sono 64
Le ultime notizie da Cutro: sono 64 i corpi delle vittime recuperati dopo il naufragio ma sono ancora decine di dispersi
Sono devastanti le immagini che arrivano dalla Calabria e raccontano una di quelle storie che mai avremmo voluto scrivere e narrare. La storia di chi lascia la terra ferma, in cerca di un futuro migliore, di un parente che gli ha promesso una vita dignitosa, di un occidente diverso, quello visto in tv, dove libertà è la parola chiave. Sanno bene, quando partono, quello a cui vanno incontro. E se mettono la loro vita, in mano a persone disposte a tutto, è abbastanza facile pensare, che non abbiano nessuna alternativa diversa. Vivere o morire, restare sarebbe lo stesso. Purtroppo è successo ancora, da giorni, raccontiamo una storia drammatica.
Aumenta il numero delle vittime del naufragio di migranti avvenuto domenica scorsa a Steccato di Cutro, nel crotonese. All’alba di oggi i soccorritori hanno rinvenuto il corpo di un uomo sulla spiaggia di Steccato. Si tratta della vittima numero 64 della strage (di questi solo 23 sono stati identificati). Le ricerche andate avanti per tutta la notte procedono anche nella giornata di oggi. Come detto nei giorni scorsi, purtroppo tra le vittime, tanti bambini, anche alcuni neonati.
Le testimonianze di chi ce l’ha fatta
Non solo il lavoro di recupero dei cadaveri in mare. Ma anche quello di indagine per capire quello che è successo. Fondamentale in questo senso il racconto di tutti i superstiti. Grazie alle testimonianze fatte dai superstiti agli investigatori pare sia stato possibile individuare i tre presunti scafisti accusati di aver condotto dalla Turchia all’Italia, nonostante le condizioni proibitive del mare, il barcone carico di migranti. Si tratta di un cittadino turco e due pachistani, sospettati di aver chiesto a ciascun migrante, per il viaggio di morte, circa ottomila euro.
E c’è anche chi ha raccontato, che cosa è successo, a poche ore dalla fine del viaggio. Sembrava tutto finito, sembrava che il viaggio stesse per terminare senza problemi. Un testimone però ha raccontato quello che è successo: “All’improvviso il motore ha iniziato a fare fumo, c’era tanto fumo e puzza di olio bruciato. La gente nella stiva iniziava a soffocare e a salire su. Ho fatto in tempo ad afferrare mio nipote e a salire in coperta dopo di che la barca si è spezzata e l’acqua ha iniziato a entrare. Quando sono salito senza più riscendere sotto c’erano circa 120 persone tra donne e bambini“.
Oltre alle 64 le vittime, tra cui una ventina di bambini, ci sarebbero ancora decine di dispersi.