Liliana Resinovich cosa non torna: il cordino, le scarpe, i lividi sul volto, le chiavi
Un anno dopo la scomparsa di Liliana Resinovich nessuno sa che cosa le sia successo davvero
Sono davvero troppe le cose che non tornano in una vicenda che, un anno dopo dal suo inizio, non sembra essere ancora destinata a una conclusione. E’ la storia di Liliana Resinivich, scomparsa nel nulla da Trieste il 14 dicembre del 2021 e ritrovata morta il 5 gennaio in un bosco a pochi chilometri dalla casa in cui viveva con Sebastiano, suo marito. La procura aveva indagato e indaga per sequestro di persona, ma tutto lascia pensare che questa indagine, sarà archiviata per suicidio. Un suicidio al quale mai ha voluto credere la famiglia di Liliana, suo fratello, le nipoti, le amiche. Non ci crede neppure Claudio che pare fosse l’amante della donna, un uomo con il quale lei aveva deciso di iniziare una convivenza, una nuova vita dopo aver lasciato suo marito Sebastiano. Liliana però non c’è, nessuno ci può raccontare cosa passasse nella sua testa. Il medico di Liliana la descrive come una persona serena e molto tranquilla, tanto da escludere che potesse pensare di togliersi la vita.
I periti che lavorano per la famiglia di Liliana sembrano anche escludere totalmente questa ipotesi e mettono insieme, come visto nella puntata di Chi l’ha visto del 21 dicembre, tutte le cose che non tornano in questa storia.
Liliana Resinovich, il cordino e il nodo
Nella trasmissione di Rai 3 si è molto parlato del famoso cordino che Liliana aveva al collo. Non è stato usato per un soffocamento, per compiere il gesto estremo. Lo spiega la dottoressa che sta seguendo il caso per la famiglia della Resinovich; ne parla quasi di un accessorio ornamentale, come se fosse stato messo lì per far pensare qualcosa ma che non sia stato utile in nessun modo per la morte di Liliana. I telespettatori del programma di Rai 3 avevano inoltre fatto notare che il cordino, aveva un nodo particolare, che difficilmente una persona che ha deciso di togliersi la vita fa.
Le scarpe immacolate di Liliana
C’è un dettaglio che lascia davvero del tutto senza parole. Sono le scarpe che la donna indossava quando è stata ritrovata morta. Sono completamente pulite, lucidissime. Sotto la suola pochissimi segni. Eppure in quel bosco, per arrivare in quella posizione, c’era terriccio, c’era fango, c’era sporco, impossibile pensare che Liliana abbia camminato per giorni e che le sue scarpe fossero pulite. Non solo, i calzini di Liliana, vengono ritrovati sporchi e bagnati. Perchè?
Il livido sul volto
Liliana aveva del sangue sotto il naso, un livido che lascia pensare a uno schiaffo sul volto, sulla guancia destra e anche una sorta di tumefazione vicino all’occhio. L’avvocato Nicodemo Gentile che segue la famiglia di Liliana non ha dubbi sul fatto che qualcuno possa aver colpito Liliana prima della sua morte. E anche in questo caso sono stati i telespettatori del programma di Rai 3 a far notare che forse, chi ha colpito Liliana è mancino.
Le chiavi di Liliana
Un altro giallo nel giallo. Liliana aveva un mazzo di chiavi che non è mai stato trovato. O meglio, la donna aveva delle chiavi ma non era il solito mazzo, al quale c’era legato un portachiavi, a forma di L, l’iniziale del suo nome. L’ha preso qualcuno? Perchè Liliana aveva tre chiavi, unite da un cordino molto simile a quello che aveva intorno al collo.
L’orologio fermo alle 9:15
E poi c’è l’orologio fermo. Si è rotto in seguito a una caduta a un trauma? Quell’orario ha un significato nella storia di Liliana?