La lettera di Alessia Pifferi: “Non ho mai detto che mia figlia era un peso”
Scrive una lettera Alessia Pifferi per spiegare che sua figlia Diana non era un peso
In questa ultima settimana, si è tornato a parlare molto del caso di Alessia Pifferi, la madre accusata di aver lasciato per sei giorni da sola sua figlia, la piccola Diana, morta di stenti in un appartamento a Milano questa estate. La sua avvocatessa in particolare, sta partecipando a diversi dibattiti in tv, per spiegare che molte delle cose che sono state raccontate sul conto della sua assistita non corrispondono al vero. Non a caso, nella puntata di Quarto Grado in onda il 16 settembre 2022, è arrivata anche una lettera scritta dalla stessa Pifferi dal carcere, lettera in cui smentisce di aver detto frasi molto gravi che le sono state attribuite poche ore dopo il suo arresto. L’avvocatessa della donna in questi giorni, ha spiegato che Alessia era molto legata a Diana e che sta raccogliendo diverse testimonianze per raccontare quello che davvero succedeva in casa tra loro. Non solo, ci sarebbe anche una donna che ha raccontato di come Alessia cresceva Diana e di come chiedesse sempre aiuto a lei, se doveva assentarsi e lasciare quindi la bambina. “Non ho mai detto che mia figlia per me era un peso” scrive la Pifferi nella lettera che ha inviato alla redazione di Quarto Grado e racconta che vorrebbe tornare indietro nel tempo, a quel maledetto giorno, per prendere altre decisioni, scegliere di non lasciare sua figlia sola. Purtroppo però indietro nel tempo non si può tornare e una bambina di 18 mesi è morta, dopo esser rimasta da sola per sei giorni al caldo, al buoi, senza cibo, senza acqua mentre sua madre era lontano, in compagnia del suo compagno.
La lettera della mamma di Diana a Quarto Grado
Nella lettera la Pifferi spiega di aver raccontato di come fosse difficile gestire una bambina piccola da sola ma di non aver mai detto che sua figlia fosse un peso per lei. La donna quindi racconta della vita da ragazza madre e parla anche dei sogni che fa da quando è stata portata in carcere. Ringrazia poi per aver avuto modo di dire la sua, ringrazia chi le ha dato il giusto spazio per raccontare i suoi pensieri.