Attualità Italiana

La mamma di Diana: “Era un peso rivolevo la mia libertà”

Lascia senza fiato il racconto della mamma di Diana, morta da sola in casa dopo 6 giorni di abbandono: la piccola era un peso

bambina milano morta

La storia di Alessia Pifferi, che ha lasciato da sola la sua bambina, per sei giorni e che ne ha causato la morte, ha sconvolto l’Italia intera. Si stenta ancora a credere che una madre possa arrivare a tanto eppure, questa vicenda, per l’ennesima volta invita a riflettere su quanto, la realtà, superi di gran lunga quello che spesso viene raccontato nei film crime o nei peggiori gialli. Alessia Pifferi ha lasciato la piccola Diana, una bambina di un anno e mezzo, da sola. Ha inventato scuse, ha raccontato al suo compagno, ancora oggi sotto shock, che la piccola era con una parente, poi ha parlato di una tata che si prendeva cura della bambina.

«Ma non era al mare con tua sorella?». Lei ha risposto che in realtà la piccola era rimasta tutto quel tempo a casa da sola e che lo stesso era successo in occasione di altri weekend trascorsi insieme. «Ma perché non me lo hai mai detto? L’avremmo portata con noi, come è stato possibile?». Sarebbero state queste le parole del compagno di Alessia Pifferi, che a quanto pare, nulla sapeva di quello che stava succedendo realmente.

Diana morta in casa dopo sei giorni di abbandono: non era la prima volta

Quello che emerge da questa vicenda lascia senza parole. Perchè pare che la donna, avesse lasciato anche in altre occasioni sua figlia da sola in casa. Una bambina nata da una relazione clandestina, una bambina che Alessia non avrebbe voluto. Ha anche raccontato di aver partorito in casa: non sapeva di essere incinta.

E poi quello che una madre non dovrebbe mai dire o pensare. La 36enne ha raccontato agli inquirenti di aver lasciato sola la figlioletta per la prima volta a maggio «ma solo poche ore». Il sospetto però è che tutto sia iniziato molto prima e che la piccola, sia rimasta molte altre volte in casa da sola.

Per la procura non ci sono dubbi: «Si tratta di una persona priva di scrupoli e capace di commettere qualunque atrocità per i propri bisogni personali legati alla necessità di intrattenere a qualunque costo relazioni sentimentali con uomini».

La donna avrebbe detto che la piccola era «un peso» e che «voleva riprendersi la sua libertà»

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