La morte di Romina Vento non è stata un incidente: fermato suo marito per omicidio
Carlo Fumagalli è stato arrestato per l'omicidio di sua moglie, Romina Vento. Avrebbe causato un incidente e poi si sarebbe messo in salvo lasciando morire la donna
Le ultime notizie da Fara Gera D’Adda, in provincia di Bergamo) ci raccontano l’ennesima storia di un femminicidio. Sembrava un incidente stradale finito in tragedia, con la morte di una donna ma la ricostruzione è ben diversa, visto che pochi minuti fa il marito della donna, Romina Vento, è stato arrestato. Tutto è successo poche ore fa, quando il corpo di Romina Vento, è stato recuperato dai sommozzatori di Treviglio nelle acque dell’Adda, nei pressi dell’auto. L’uomo aveva racconto la sua versione dei fatti, dicendo che era a bordo della stessa macchina. Carlo Fumagalli, aveva raccontato di essersi messo in salvo, riuscendo a uscire dalla macchina, dopo l’incidente e nuotando verso la riva senza poter però fare nulla per sua moglie. Nella notte l’uomo è stato sentito dai carabinieri di Treviglio e nel corso della mattinata è stato arrestato. Nessun incidente stradale, ma un vero e proprio omicidio. Fumagalli è infatti ritenuto responsabile di aver causato la morte per annegamento della propria moglie. Allo stato l’accusa per l’uomo è di omicidio volontario aggravato.
Romina lascia due bambini, i suoi figli di 10 e 15 anni. Al momento suo marito si trova in carcere.
La morte di Romina Vento: è stato suo marito a organizzare tutto
Quando i soccorsi sono arrivati sul posto, pensavano che in macchina, ci fosse un bambino visto che l’uomo continuava a urlare “mio figlio”. Ma il piccolo, come si è constatato in un secondo momento, era a casa con la figlia maggiore, di 15 anni. I due, la ragazza e il fratellino più piccolo, hanno tra l’altro, secondo quanto si legge sul Giorno, appreso della tragedia vedendo la foto della macchina sui media, e riconoscendo la vettura dei loro genitori.
La dinamica di questo omicidio
Nelle prossime ore, le forze dell’ordine metteranno uno dietro l’altro i tasselli di questa vicenda ma anche grazie alle parole di alcuni testimoni, hanno iniziato a capire come sarebbero andate le cose; alcuni testimoni avrebbero visto l’auto che, a velocità sostenuta, passava nel varco tra due tratti di guard-rail della strada che costeggia l’Adda e finiva nel letto del fiume, dove si era poi inabissata quasi completamente. Pare che in un primo momento, i presenti, abbiano anche sentito la voce della donna chiedere aiuto, a dimostrazione del fatto che poteva forse essere ancora viva ma che suo marito l’avrebbe lasciata in macchina, pensando solo a mettersi in salvo. Chiamati i soccorsi, sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Treviglio e quelli del Nucleo Investigativo di Bergamo, che hanno cominciato le ricerche dell’uomo mentre i sommozzatori di Treviglio, dopo circa un’ora, in acqua hanno trovato, lontano dal veicolo, il corpo della donna.
L’uom invece, non si era neppure fermato nei pressi del luogo dell’incidente ma stava vagando nei boschi, è stato ritrovato circa tre ore dopo. Le indagini dei militari della Sezione Operativa, durate tutta la notte, hanno consentito di ricostruire i fatti e di accusare l’uomo di omicidio volontario. Al momento, secondo quelle che sono le prime indiscrezioni trapelate, chi conosce la coppia non parla di due persone litigiose e non evidenzia motivi che avrebbero potuto essere una sorta di movente di questo gesto.