Il Governo a lavoro sul green pass a due livelli: di cosa si tratta
Per viaggiare e frequentare alcuni luoghi è obbligatorio il green pass. Il Governo sta pensando istituire due livelli, ecco di che cosa si tratta
Torniamo a occuparci di green pass visto che in questi giorni il certificato verde sta tenendo banco alla luce degli ultimi dati del Cts e per l’idea di renderlo effettivo solo dopo la seconda dose di vaccino visto anche l’aumento dei contagi e la nuova allerta in vista dell’autunno.
In queste ultime ore il Governo è a lavoro sul green pass a due livelli: di cosa si tratta, nello specifico? E come si ottiene questo importante documento che si rivela determinante per poter viaggiare e partecipare a eventi in cui sono previste molte persone? Facciamo allora il punto della situazione per capire cos’è il green pass a due livelli e quali sono le caratteristiche di ciascun livello.
Il Governo a lavoro sul green pass a due livelli: di cosa si tratta
Il numero dei contagi da Covid sta nuovamente aumentando a causa – dicono gli esperti – della variante delta che sta preoccupando l’Italia e il resto del mondo. E così è necessario correre ai ripari per fare in modo che la situazione resti nei limiti della normalità. Nelle scorse ore si è parlato di green pass e ottenibile solo dopo la seconda dose di vaccino e obbligatorio nei ristoranti al chiuso così come nelle discoteche. Questo per cercare di far restare tutta l’Italia in zona bianca almeno fino a Ferragosto. Adesso però le cose sembrano essere leggermente modificate e il Governo starebbe pensando di istituire due livelli di green pass a seconda della pericolosità di contagio dei vari luoghi. Ovviamente, i locali al chiuso avrebbero un più alto rischio di contagio rispetto a quelli all’aperto. E tra i locali all’aperto, quelli che prevedono una più alta presenza di pubblico sarebbero più a rischio di quelli in cui le persone sono poche.
In sintesi, per capire cosa significhino i due livelli di green pass, occorre individuare i rischi di contagio dei vari luoghi. Secondo le prime indiscrezioni emerse, potrebbe essere sufficiente una sola dose di vaccino (ma anche un tampone negativo, oppure il certificato di guarigione nei sei mesi precedenti) per ottenere il green pass di primo livello e poter frequentare così ristoranti e altri altri luoghi dove i protocolli già prevedono regole di distanziamento. Sarebbe invece necessario un green pass di secondo livello, ottenibile solo con la seconda dose di vaccino, per i luoghi affollati dove il rischio di assembramento è elevato e quindi è anche maggiore il rischio di essere contagiati dal virus.
Ci riferiamo per esempio agli stadi oppure ai concerti dove l’obbligo di mascherina e distanziamento rimane ma potrebbe non essere sufficiente a evitare il contagio. L’elenco dei luoghi a alto rischio comprenderebbe anche convegni, eventi, luoghi dello spettacolo, palestre e discoteche.