Il Cts dice no alle riaperture di palestre e piscine e Speranza conferma: tutto rimandato ad aprile
Il Cts ha suggerito al Governo di non allentare le misure e di riconfermare il Dpcm, evitando la riapertura di palestre e piscine
Le palestre e le piscine resteranno chiuse, il Cts è contrario alla riapertura. Questa è la decisione presa per le strutture sportive. E la conferma è arrivata pochissimi minuti fa dal Senato, dove il ministro Speranza ha spiegato i motivi per i quali, allo stato attuale, è impensabile immaginare che si possano allentare le restrizioni. “Non ci sono le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia, siamo all’ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella comunicazione al Senato sulle nuove misure per il contrasto della pandemia da coronavirus .
Si pensa, a questo punto, che palestre e piscine e strutture simili, riapriranno le porte dopo Pasqua. Pertanto, nel nuovo Dpcm del Governo Draghi potrebbe non essere prevista la riapertura per le piscine e le palestre con una data specifica che vada però oltre il mese di marzo. Ciò vale anche per i cinema e i teatri. Tale richiesta è stata fatta dal Comitato tecnico-scientifico per evitare una maggiore diffusione del Covid-19 e, soprattutto, delle sue varianti.
“È fondamentale mantenere un approccio di grande prudenza – ha precisato Speranza -. Con questo livello di incidenza di casi abbiamo 5 regioni con terapie intensive sopra la soglia critica e l’Rt medio è 0.99, secondo ultimo rilevamento. Quindi l’Rt si avvia con le misure attualmente in vigore a superare la soglia di 1“.
Nuovo Dpcm, il Cts in disaccordo con le riaperture di palestre e piscine
Brutte notizie per le palestre e le piscine. Il Cts blocca le speranze dei proprietari delle strutture sportive, in quanto a causa della diffusione della variante inglese è scattato l’allarme nelle terapie intensive. Pertanto, i tecnici stanno chiedendo al Governo di confermare le misure già in atto fino a Pasqua. La variante del Covid-19 è stata segnalata in vari punti d’Italia. Precisamente nel nostro Paese è legata al 30% dei nuovi positivi. Secondo gli esperti, continuerà a diffondersi fino alla prima metà di marzo. Gli ospedali lanciano l’allarme e parlano di un evidente aumento dei ricoveri. In otto regioni le terapie intensive hanno ormai oltrepassato la soglia di saturazione. Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, uscendo da Palazzo Chigi, precisa che quella presentata al premier “non è una situazione di catastrofe imminente”, secondo quanto riporta La Repubblica. La richiesta del CTS, di spostare le riaperture dopo Pasqua, o comunque a fine marzo, viene confermata da Speranza.
I dati hanno portato i tecnici a suggerire al Governo di utilizzare prudenza, durante le valutazioni di questa settimana che dovrebbero creare il nuovo Dpcm. Miozzo fa sapere, inoltre, che attendono i dati di questo venerdì. Per il Cts questo non è il momento giusto di allentare le misure, sebbene stia ricevendo non poche richieste di riaperture. Ieri ha, dunque, detto no a alle riaperture di palestre e piscine. Questo vale anche per le lezioni individuali, le terapie di riabilitazione, i corsi del pomeriggio per i bambini, le sale giochi e le sale bingo. Oggi presenterà i nuovi protocolli per chiedere l’apertura di cinema e teatri, sempre in sicurezza e per il mese di aprire, il ministro Franceschini.
Per il Cts, il Dpcm che scade questo 5 marzo dovrebbe essere riconfermato fino a Pasqua ( che quest’anno lo ricordiamo, cadrà il 4 aprile 2021). Il sistema delle zone pare abbia funzionato e anche la tempestività con cui sono state create le zone rosse, con lo scopo di contenere la diffusione delle varianti del Covid. Secondo Miozzo le riaperture potrebbe essere pensate solo nelle regioni “dove l’incidenza del contagio è inferiore ai 50 casi ogni 100.000 abitanti”.