Attualità Italiana

Nuovo DPCM Natale atteso per oggi: sono due le ipotesi al vaglio

Il Governo starebbe analizzando due ipotesi per il nuovo DPCM che entrerà in vigore forse dal 20 dicembre 2020: ecco le ultime

Potrebbe persino esserci questa sera una conferenza stampa del Premier Conte durante la quale potrebbe spiegare il perchè delle decisioni del Governo. Ma per il momento, quelle di cui vi parliamo, sono delle semplici ipotesi. Il nuovo DPCM dovrebbe comunque essere presentato nelle prossime ore, considerato il fatto che alcune restrizioni riguarderebbero anche il fine settimana. Ma se anche così non fosse, sarebbe più che corretto, permettere a chi dovrebbe lavorare nei giorni delle feste ( dai ristoratori ai fornitori passando per camerieri e via dicendo) dare delle indicazioni finalmente chiare e concrete per quello che si potrà o non si potrà fare nei giorni di festa di Natale. Secondo quanto riportano alcuni organi di stampa in queste ore, il Governo per il nuovo DPCM che potrebbe essere rinominato DPCM Natale, valido nei giorni di festa di dicembre 2020 e forse nella prima settimana di gennaio 2021, starebbe valutando due ipotesi diverse.

Vediamo quali sono.

NUOVO DPCM DICEMBRE 2020: PRIMA IPOTESI PER LE FESTE DI NATALE

La prima ipotesi, frutto della mediazione di Giuseppe Conte, prevede di interrompere il lockdown con tre giorni di «aria», per consentire agli italiani di riprendersi un pezzetto di libertà prima di richiudersi in casa.

Se dovesse passare la linea «soft» si avrebbe il seguente scenario:

-lo stop alla circolazione anche nel proprio comune e la chiusura di bar,

-lo stop a ristoranti e negozi scatterebbe nei festivi e prefestivi tra il 24 dicembre e il 3 gennaio

Otto giorni di restrizioni: dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio. Mentre il 28, 29 e 30 dicembre, bar e ristoranti sarebbero aperti fino alle 18 e i negozi fino alle 21;

– all’interno della Regione sono consentiti gli spostamenti.

Questa, stando a quanto si vocifera oggi, 18 dicembre 2020, sarebbe la prima opzione.

La seconda ipotesi invece prevede delle misure restrittive ben più severe.

NUOVO DPCM NATALE 2020: LA SECONDA IPOTESI CON RESTRIZIONI PIU’ SEVERE

Ad appoggiare questo secondo scenario, alcuni presidenti di regione ma anche il ministro Boccia e il ministro Speranza.

Il nuovo DPCM fermerebbe l’Italia dal 24 dicembre al 6 gennaio, senza interruzioni. Questo significherebbe che l’Italia tornerebbe tutta in zona rossa per questo lasso di tempo. Di conseguenza:

-Bar, ristoranti e via dicendo CHIUSI sempre

-Consiglio di non uscire di casa, no spostamenti in comuni diversi dal proprio ( se non per comprovate esigenze)

«Natale è più rischioso di Ferragosto — ha spiegato il ministro degli Affari regionali a sindaci e governatori —. È opportuno chiudere il più possibile fino all’Epifania». Quindi no alle feste, agli assembramenti,ai cenoni. «Dobbiamo tutelare soprattutto i più anziani» è l’appello di Boccia, condiviso dal presidente dell’Anci Antonio Decaro che teme «assembramenti ingovernabili» il 24 e il 31. Non a caso per il suo comune, Bari, il sindaco Decaro ha già preparato delle ordinanze che entrerebbero in vigore qualora il Governo scegliesse la linea soft. Lo stesso ha fatto anche il governatore Zaia che, di fronte all’aumento considerevole dei nuovi casi in Veneto, ma soprattutto dei decessi, ha diramato una ordinanza che entrerà in vigore da oggi ( qui per approfondire).

La decisione del Governo dovrebbe essere comunicata non più tardi di questa sera, in modo da poter dare a tutti la possibilità di comprendere come muoversi e come organizzarsi.

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