L’omicidio di Don Malgesini, il commento di Brosio: “Un santo non protetto dallo stato”
L'omicidio di Don Malgesini, il commento di Brosio: "Un santo non protetto dallo stato". Ecco le parole del giornalista
L’omicidio di Don Malgesini ha sconvolto l’intera comunità presso la quale prestava servizio ma non solo. Un uomo che ha dato tutto il suo tempo non solo per i fedeli della sua parrocchia ma soprattutto per aiutare gli ultimi, come faceva ormai da anni con i migranti. Le immagini del suo cadavere per strada, hanno sconvolto tutte le persone che lo conoscevano: non riescono ancora a credere che qualcuno possa averlo ucciso.
Paolo Brosio ha deciso di commentare quanto accaduto oggi a Como, dopo che un cittadino straniero con problemi psichiatrici ha accoltellato don Malgesini.
“E’ accaduta una cosa vergognosa, un fatto gravissimo. La misericordia, la carità e l’amore per il prossimo non significano abbassare la guardia sulla sicurezza dei cittadini. E’ morto un prete santo, che era il benefattore del suo assassino, gli dava da mangiare, lo aiutava, mentre se andiamo a vedere, questo signore doveva essere rimpatriato fin dal 2015 e i provvedimenti non erano stati eseguiti. Dov’è lo Stato di diritto che doveva proteggere don Malgesini?” queste le parole di Paolo Brosio raggiunto dall’Adnkronos.
IL COMMENTO DI PAOLO BROSIO DOPO LA MORTE DI DON MALGESINI: UN SANTO NON PROTETTO DALLO STATO
Brosio ha poi continuato: “Questo assassino doveva essere oggetto di provvedimenti, mentre qui è morto un santo sacerdote perché non è stata applicata la legge. Questo morto non doveva esserci. Nessuno dice che non devi accogliere gli immigrati, ma mandare a casa quelli che delinquono sì. Non si può tenere una persona che accoltella il suo benefattore“.
Infuriato ha ricordato di come i controlli non vengano mai fatti e l’Italia paghi poi le conseguenze:” Chi ha precedenti penali, omicidi, reati contro il patrimonio, se ne stia a casa sua, non possiamo essere la prigione dell’Europa” ha detto Brosio. “Stiamo scivolando verso un paese da terzo mondo che non ha più garanzie di sicurezza” ha detto il giornalista sottolineando come ormai l’Italia non sia più un paese sicuro nel quale vivere.