Troppa gente in giro per Milano, il prof Galli: “E’ una bomba” il rischio è quello di chiudere i nuovo tutto
Troppa gente in giro per Milano: il prof Galli avverte che è una bomba pronta a esplodere, si rischia una nuova chiusura
Le foto che sono arrivate ieri da Milano indignano, inutile nascondersi dietro un dito. Ci sono paesi, dal nord a sud Italia, dove non ci sono stati contagi. Ci sono piccoli paesi e cittadine dove i contagi da settimane sono pari a zero. Ci sono persino regioni dove succede. E allora non ci si può permettere di mostrare questo volto della città. Ieri, 7 maggio 2020, nell’ora dell’aperitivo i Navigli sono stati invasi di gente. E no, non erano immagini taroccate, video girati ad hoc; erano la semplice realtà di quello che sta succedendo in Italia. Immagini che hanno provocato indignazione da parte di chi da due mesi sta chiuso in casa, solo per prevenzione, mentre a Milano, città ancora oggi a rischio, si continua a fare come se nulla fosse, almeno in larga percentuale.
E la preoccupazione è tanta anche tra esperti e scienziati che nelle ultime ore si sono espressi. Parla anche il professor Galli che senza mezzi termini sottolinea come Milano sia una bomba pronta e esplodere: se si continua così, succederà.
IL PROF GALLI AVVERTE: MILANO UNA BOMBA
Intervistato dai giornalisti di Repubblica, Galli ha cercato di fare il punto della situazione:
“Quella di Milano – ha detto l’epidemiologo – è un po’ una bomba, perché in tanti sono stati chiusi in casa con la malattia. Abbiamo un numero altissimo di infettati, che ora tornano in circolazione. È evidente che sono necessari maggiori controlli. Mi chiedo perché da noi ci sia stato un atteggiamento quasi forcaiolo nei confronti dell’uso dei test rapido, il “pungidito”, che poteva comunque essere utile”. Secondo Galli, “alcuni hanno interpretato l’ingresso nella fase 2 come un liberi tutti. È un segnale di grande pericolosità, perché dovrebbe invece prevalere la cultura della responsabilità per limitare al massimo i danni. La nostra regione rischia di richiudere ma anche certe zone del Piemonte o dell’Emilia. Del resto si è deciso che se qualcosa va storto si torna indietro. Speriamo di no, comunque. Questo è il momento dell’estrema attenzione e responsabilità”.
Le immagini arrivate ieri dai Navigli ci dimostrano che forse questa responsabilità non c’è.
E anche Gallera è stato chiaro, come lo era stato anche Fontana: se i numeri dovessero tornare a crescere, si rischia di chiudere di nuovo tutto.