La strage dei medici nell’era del coronavirus: 105 i morti in Italia
Sono 105 i medici morti in Italia da quando è iniziata l'emergenza coronavirus
Possiamo senza dubbio definirla la strage dei medici, quelli che vengono considerati eroi ma per i quali si continua a fare poco o niente in questi drammatici giorni in cui l’epidemia è diventata protagonista. E’ l’era del Covid19 l’era in cui si va in guerra, negli ospedali, senza le giuste uniformi. Mascherine da tenere ore e ore addosso, senza poterle cambiare, camici spesso inadeguati. E’ la strage, quella dei medici in Italia, dell’impreparazione da pare di chi avrebbe dovuto essere capace di gestire una pandemia ma non lo ha saputo fare. Nel tempo che verrà ci sarà spazio, non per le colpe, ma per le responsabilità, perchè in questa storia, come dimostrano anche i casi di ospedali come Alzano o le RSA della Lombardia, di responsabilità nella morte de nostri medici eroi, ce ne sono tante.
Ieri parlavano di 100 morti tra i medici, oggi il numero sale tristemente a 105. Siamo il paese in cui è morto il maggior numero di medici. È la Lombardia la Regione dove sono morti più medici di famiglia. “Già alla fine di febbraio dicevamo che eravamo a mani nude, la Regione ci dava giusto qualche mascherina. Abbiamo denunciato decine di volte questo problema”. A parlare è Roberto Rossi, presidente dell’Ordine dei medici di Milano .
SONO 105 I MEDICI MORTI DURANTE L’EMERGENZA SANITARIA IN ITALIA
Oggi si aggiunge un nome. Non vogliamo chiamarla lista, non è giusto parlare di liste. Ci immaginiamo un posto speciale dove scrivere i nomi di questi medici che hanno lottato in prima linea per salvare vite, perdendo la loro. L’ultimo in ordine di tempo Emilio Brignole aveva 68 anni e faceva il chirurgo al pronto soccorso di Villa Scassi a Genova. Contagiato a metà marzo, sembrava migliorato grazie alla terapia intensiva. Adesso viene ricordato anche per la dedizione con la quale due anni fa si era occupato dei feriti nel crollo del ponte. P
Sempre nelle ultime ore la notizia della morte di Samar Sinjab, 62 anni, una dottoressa che faceva il medico di famiglia in Veneto e che, malgrado fosse a rischio per problemi di salute, ha continuato ad esercitare a Mira. È il suo il decesso numero cento. Tanti, troppi, i decessi anche tra i medici di famiglia, mandati probabilmente allo sbaraglio nei primi giorni di questa pandemia. Senza sapere cosa fare, senza sapere come comportarsi, senza i dispositivi di sicurezza adeguati.
I numeri sono provvisori, quando tutto sarà finito racconteremo le storie di queste eroi coraggiosi, alcuni invece ignari di quello che li attendeva. Sono morti nelle prime settimane, dopo aver probabilmente visitato, senza neppure saperlo, pazienti che avevano il COVID19. Giù perchè a febbraio, se non venivi dalla Cina o avevi avuto contatti con un cinese, avevi solo una polmonite, non c’era altro…
Fino ad oggi sono 43 i medici di famiglia morti più un pediatra. Poi ci sono 21 specialisti che lavoravano negli ospedali, 9 impiegati sul territorio, 9 odontoiatri e 22 pensionati.
Ci piacerebbe pensare, che quando tutto questo finirà, ci sarà spazio, modo e tempo per raccontare, sui giornali e in tv, le storie di tutti i medici che hanno perso la vita.