L’Italia pensa alla FASE 2: come cambia il nostro modo di “vivere”
L'Italia si prepara alla fase 2: quando potrebbe iniziare e come cambierà la nostra vita?
Secondo gli esperti è iniziata ieri quella che potrebbe essere la fase di discesa nella famosa curva che dovrebbe portarci, tra settimane ( forse anche mesi) alla fine dei contagi. Ricordiamo però che bisogna restare cauti. Se infatti i nuovi contagi nelle ultime 24 ore sono stati solo 800, i morti continuano a essere troppi. Ieri il bollettino parlava di oltre 600 persone morte a causa del COVID19. Potrebbe però iniziare dopo il 13 aprile, data ultima delle restrizioni ( almeno per ora) quella che viene definita FASE 2. Si tratterebbe di una fase durante la quale, piano piano, molte aziende potrebbero tornare in attività, potrebbero cadere le restrizioni come quelle che impediscono di muoversi solo nel comune di domicilio. Ma tutto con grande cautela perchè un solo errore, potrebbe costare caro, molto caro.
Il virus, come ci ricordano gli scienziati, non se ne andrà facilmente, continuerà a girare in Italia e non solo. Ne è dimostrazione la Cina dove dopo 80 giorni dall’inizio della pandemia, si continua a morire.
Una data a oggi non c’è, forse nelle prossime ore, dopo le riunioni e i tavoli tecnici degli scienziati, apprenderemo qualcosa di diverso. Ma i numeri al momento, pur essendo positivi, non ci lasciano pensare che una nuova normalità possa essere ripresa a breve. Non è un caso se anche con la scuola si va molto cauti, iniziando persino a credere che si possa tornare sui banchi di scuola solo a settembre.
Se anche la fase 2 dovesse iniziare a metà aprile, la nostra vita non tornerebbe quella di prima, anzi; sarebbe quasi identica a quella che viviamo adesso, con qualche restrizione in meno.
LA FASE 2 IN ITALIA: COME SARA’ ?
Come sarà questa fase 2? Al momento solo ipotesi, nulla che sia finito nero su bianco su un possibile progetto. C’è chi pensa che la fine delle restrizioni non sarà per tutte le regioni e che si possa studiare un piano diverso ( ad esempio in regioni come il Molise da giorni ormai non ci sono più contagi, si potrebbe pensare a ricominciare con le attività di produzione). C’è chi pensa che le piccole e medie imprese, in alcuni ambiti possano tornare in attività. Resta più che consigliato, per chi potrà farlo, lo smartworking. Non dimentichiamo che in questa fase le regole non cambiano: dall’uso di mascherine, al continuo lavaggio delle mani arrivando alla distanza di sicurezza che, per chi non lo avesse ancora capito è la misura necessaria per combattere il virus. Questo significa distanza di oltre un metro, nessuna stretta di mano, nessun abbraccio. Significa anche tornare magari sui mezzi pubblici, ma con le dovute cautele, tornare nei treni con i posti distanziati, stesso discorso per gli aerei. Si ipotizza la presenza sui mezzi pubblici di personale che deve controllare che le regole di distanziamento vengano rispettate.
Si dovranno adeguare, come è successo anche in Cina, alle nuove misure anche le attività commerciali ma anche i bar e i ristoranti, che potrebbero tornare in attività i primi di maggio. Sarà difficile pensare al caffè al bancone, ad esempio ( a meno che non ci siano dei vetri o dei pannelli ce separano cliente da baristi). Anche nei ristoranti si dovrà rispettare la distanza di sicurezza, per fare un esempio pratico si chiederà ai ristoratori di dimezzare il numero dei coperti, di distanziare i tavoli, di avere camerieri con la mascherina e con i guanti.
Al momento, lo ribadiamo, non c’è davvero nulla di definitivo. La sensazione è che sarà il mese di maggio a portare delle novità.