Nuove restrizioni del Governo dal 21 al 25 marzo 2020: cosa non si può più fare
Nuove restrizioni volute dal Governo: ecco cosa possiamo e non possiamo fare tra il 21 e il 25 marzo 2020
Ci dicono che forse, il 25 marzo 2020, le cose cambieranno ma la sensazione è che non andrà proprio così. Oltre 600 decessi nella giornata di ieri, il numero delle persone decedute in Italia da quando l‘emergenza coronavirus è iniziata supera i 4000 decessi. Sono numeri che dovrebbero farci riflettere e invece, deve essere ancora una volta il Governo, a dirci cosa possiamo fare e cosa no. E mentre le regioni del Nord Italia, vorrebbero chiudere il maggior numero possibile di attività, il Governo frena. Si a nuove restrizioni ma che non cambiano di molto quello che prima potevamo o non potevamo fare.
I governatori di alcune regioni però, decidono in modo autonomo e proclamano anche la chiusura dei supermercati nel fine settimana. Difficile davvero comprendere come sia possibile che una persona, ancora oggi, non abbia modo di andare una sola volta alla settimana a fare la spesa.
Le nuove “regole” entrano in vigore da oggi e dureranno fino al 25 marzo, giorno in cui, la quarantena di tutti gli italiani non affetti da coronavirus, dovrebbe terminare.
Ecco i punti dell’ordinanza valida dal 21 al 25 marzo
Ecco i punti dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza:
- E’ vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici.
- Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona.
- Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali; restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.
- Nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza.