Genova un anno dopo: il grande vuoto dopo il crollo del Ponte Morandi
Ecco come si presenta Genova un anno dopo il crollo del Ponte Morandi
Un anno fa, alle ore 11.36, crollava il Ponte Morandi lasciando l’Italia con il fiato sospeso. Sono state 43 le vittime del crollo, molti gli sfollati e Genova è rimasta divisa in due. Ma com’è Genova un anno dopo? Cosa sta succedendo in questa città che ha visto crollare un ponte di quel tipo a causa di una mancata messa in sicurezza adeguata. Il ponte è stato man mano demolito, e solo questa estate il lavoro è stato completato. Intanto si inizia con i lavori per la realizzazione di un nuovo viadotto, con la speranza che possano concludersi nei tempi prestabiliti. Sta di fatto che, per molti genovesi, la vita è cambiata. Non parliamo solo dei familiari delle vittime, ma anche degli sfollati.
GENOVA UN ANNO DOPO IL CROLLO DEL PONTE MORANDI
Per la città di Genova il crollo del Ponte Morandi non è una tragedia come tante. Oltre alle vittime, la città è stata segnata profondamente e il cantiere aperto in cui si lavora da mesi prima per demolire, e poi per ricostruire, ricorda quotidianamente ai cittadini quanto accaduto. Senza parlare poi degli sfollati, 566 persone che sono rimaste senza casa perché vivevano in quella definita oggi come la “zona rossa”. Per quanto accaduto ci sono 73 persone indagate.
Ma come procede la demolizione? Vittorio Omini, dell’Ati Demolitori, ha fatto sapere che la demolizione è terminata ma bisogna portare via le macerie ingombranti che pesano anche sul cuore dei cittadini genovesi. Una volta compresa l’entità dei materiali da portare via, si potrà procedere in maniera veloce. Omini ha poi detto che in questa occasione è stato “dimostrato che l’ingegneria italiana è in grado di operare in maniera eccellente”. Lo scorso 28 giugno, con delle cariche esplosive, è stato praticamente distrutto tutto quello che restava del Ponte Morandi. Una tecnica provata per la prima volta in un centro abitato.
Ma quando verrà inaugurato il nuovo viadotto? Data la necessità di collegare la città di Genova, il viadotto sul Polcevera dovrebbe essere inaugurato già nella primavera del 2020. A occuparsi dei lavori sono Italferr, Fincantieri e Salini Impregilo. Questa volta il ponte dovrà essere fatto per bene, e la manutenzione non dovrà passare in secondo piano.
Intanto ieri gli sfollati di via Porro e via Campasso, hanno ringraziato la il territorio e la comunità per non averli lasciati soli. Il comitato degli sfollati di Genova, dopo il crollo del Ponte Morandi, ha voluto donare un’ambulanza alla Croce Rossa. Una decisione che fa emergere la solidarietà dopo eventi così drammatici.