Scuola, stop all’obbligo sui certificati medici per otto regioni dopo 51 anni
In otto Regioni italiani non sarà più necessario presentare i certificati medici per essere riammessi dopo cinque giorni di assenza, ecco quali sono
Stop ai certificati medici per le assenze nelle scuole di otto Regioni d’Italia. Da oggi, gli studenti non dovranno più presentare agli insegnanti il certificato in questione, neanche nei casi di cinque giorni di assenza. L’ultima regione che ha aderito a questa liberalizzazione è il Lazio, lo scorso 24 ottobre. La legge regionale, approvata alla Pisana, segue quelle delle Province di Trento e Bolzano. Lo scorso 7 novembre, il ministero dell’Istruzione ha avvertito le segreterie di tutti gli istituti presenti nella regione Lazio.
STOP AI CERTIFICATI MEDICI NELLE SCUOLE ITALIANE: LE OTTO REGIONI DOVE NON C’È PIÙ L’OBBLIGO
Sono otto le Regioni italiane in cui gli studenti non dovranno presentare i certificati medici per giustificare le assenze che partono da cinque giorni consecutivi. La nuova norma è già in vigore in tutto il Nord, fatta eccezione per il Veneto e la Valle d’Aosta. Dunque, le scuole interessate dal questo cambiamento sono quelle della Lombardia, del Friuli Venezia Giulia, del Piemonte, dell’Emilia Romagna e della Liguria. Nel centro Italia l’obbligo è stato abolito sia nel Lazio e che nell’Umbria. Pertanto, in queste regioni basta presentare un’autocertificazione firmata dai genitori o dallo stesso studente se maggiorenne. Attualmente continuano a mantenere il regime precedente le altre Regioni centrali e tutta l’Italia meridionale e insulare. Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio, rassicura: “La nostra scelta riduce la burocrazia senza abbassare i livelli della prevenzione”.
La prima Regione a voler snellire le procedure burocratiche nella pubblica amministrazione è stata la Lombardia, nell’anno 2003. Con un atto di giunta firmato nel dicembre dell’anno 2006, tra le prime a richiedere questa liberalizzazione è la Liguria. Intanto, la Federazione italiana medici pediatri, in passato, aveva espresso perplessità sull’abolizione dell’obbligo di presentazione del certificato medico. Per la scuola italiana, l’abolizione di questo certificato rappresenta un atto con un’importanza storica. L’introduzione dell’obbligo risale al 22 dicembre 1967. Ai tempi fu approvata con il decreto numero 1518 del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. La decisione di riammettere un alunno rimasto assente per malattia da scuola per più di cinque giorni solo con il certificato medico fu presa per evitare di far correre rischi ad altri studenti. Con il certificato medico, infatti, è possibile comprendere “la natura della malattia e l’idoneità alla frequenza”.