Rebibbia, detenuta spinge i figli dalle scale: uno è morto, l’altro in pericolo di vita
Tragedia a Rebibbia, dove una detenuta ha gettato i suoi due figli dalle scale, uccidendo il più piccolo. Il maggiore è in pericolo di vita
A Rebibbia una detenuta ha gettato i suoi figli dalle scale della struttura. La donna ha tentato di uccidere i due bambini, di cui uno è morto. L’altro, stando alle ultime notizie, è ferito. Il piccolo è ricoverato al Bambin Gesù, dove i medici stanno tentando di salvargli la vita. Una vera e propria tragedia, accaduta all’interno della sezione nido del carcere. I soccorsi sono subito giunti sul posto. Mentre per il secondo è stato necessario l’urgente ricovero, purtroppo per l’altro non c’è stato nulla da fare, in quanto sarebbe morto sul colpo.
REBIBBIA, DONNA CON PROBLEMI PSICHICI GETTA DALLE SCALE I SUOI DUE FIGLI ULTIME NOTIZIE: IL PIŪ PICCOLO È MORTO SUL COLPO, IL SECONDO LOTTA TRA LA VITA E LA MORTE
Nella prigione romana di Rebibbia una detenuta ha ucciso suo figlio gettandolo dalle scale. Una vera e propria tragedia nella sezione nido, dove vengono ospitati i bambini fino a tre anni. La donna, di nazionalità tedesca, ha buttato di sotto i suoi due figli. Attualmente uno dei due si ritrova ricoverato al Bambin Gesù, dove i dottori stanno tentando l’impossibile per salvarlo. Infatti, le ultime notizie rivelano che il piccolo è in pericolo di vita. Il suo fratellino è purtroppo morto sul colpo a causa del violento impatto. Ad annunciare quanto accaduto ci ha pensato Lillo Di Mauro, il presidente della Consulta penitenziaria.
Pare che la donna sia affetta da depressione. Proprio questo suo malessere l’avrebbe portata a spingere i suoi figli, uno di 1 anno e l’altro di 2 giù dalle scale. Per il più piccolo non c’è stato nulla da fare, mentre il maggiore è ancora vivo, ma come vi abbiamo già indicato, lotta tra la vita e la morte. La detenuta, con problemi psichici, stava passeggiando nell’area verde della sezione nido. Proprio mentre camminava avrebbe gettato il più piccolo dalle scale e poi avrebbe compiuto lo stesso gesto con quello più grande, trasportato subito in ospedale. Secondo quanto rivela una fonte Uspp, Sindacato polizia penitenziaria, il primo si trovava nella carrozzina quando è stato spinto dalla sua stessa mamma. Il più grande, invece, la donna lo stava tenendo per mano e sarebbe stato spinto subito dopo.