Attualità Italiana

Milano, ragazzo morto per un selfie: la forte denuncia del padre

Il padre del 15enne morto per un selfie, precipitando dal tetto di un centro commerciale di Sesto San Giovanni a Milano, denuncia i problemi della struttura

ragazzo morto a causa di un selfie

L’ennesima tragedia causata da un selfie. Un ragazzo è morto a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, cadendo dal tetto di un centro commerciale. Ora a parlare è il padre della vittima, il quale ci tiene a precisare che il condotto in cui è precipitato era privo di protezioni. Infatti, il genitore sottolinea che la caduta del figlio è stata per una decina di metri e non c’erano delle grate intermedie. Inoltre, l’uomo afferma anche che nessuno della sicurezza gli ha impedito di salire sul tetto della struttura.

TRAGEDIA CENTRO COMMERCIALE SESTO SAN GIOVANNI ULTIME NOTIZIE: RAGAZZO MORTO PER UN SELFIE, IL PADRE PARLA DELL’ACCADUTO E FA UNA DENUNCIA

Tanti punti da chiarire nella morte del ragazzo, intento a farsi un selfie sul tetto del centro commerciale Sarca, a Sesto San Giovanni. Il padre della vittima, però, ora denuncia la sicurezza della struttura. Il giovane non avrebbe scavalcato muri o cancellate, ma nessuno della sicurezza gli ha impedito di salire sul tetto. A coprire il condotto in cui è caduto non c’erano le grate. Questo è ciò che ci tiene a dire il padre di Andrea Barone di 15 anni, morto tragicamente precipitando dal tetto del centro commerciale. Attraverso un’intervista a La Stampa, Alessandro Barone non riesce a trattenere le lacrime mentre ricorda il figlio. Il 15enne aveva tanta voglia di vivere, giocava nel Bresso nel ruolo di centrocampista ed era anche il capitano della squadra. Aveva tanti amici e una fidanzata, “un ragazzino come tanti”. L’uomo si ritrova a parlare di quanto accaduto al figlio sul tetto del centro commerciale. In particolare, spiega al giornale come il 15enne sia riuscito a raggiungere il tetto della struttura senza alcuna difficoltà. “Non c’era nessuno della sicurezza che glielo impedisse. Se ci fossero state le grate intermedie di protezione, mio figlio non si sarebbe sfracellato”. Alessandro ci tiene a precisare che il figlio non è morto a causa dei giochi pericolosi, di cui ultimamente si parla molto. Qualche anno fa il giovane aveva condiviso una foto sui social con la didascalia: “La morte non mi fa paura, la guardo in faccia”. Qui si trovava vicino al cornicione di un palazzo, ovvero sul terrazzo del centro commerciale U2 di Cusano Milanino, dove abitava insieme al padre.

La sorellina più piccola di Andrea ha scoperto questa tragedia attraverso Instagram, rivela l’uomo. Alla piccola sono iniziati ad arrivare diversi messaggi da parte degli amici che la informavano di quanto accaduto al fratello. “Non ho fatto in tempo a dirglielo”, rivela il padre. Si tratta dell’ennesima tragedia che vede un adolescente morire a causa di un selfie.



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