Attualità Italiana

Omicidio Noemi Durini un anno dopo: le paroledi papà Umberto a La vita in diretta

Nella prima puntata de La vita in diretta il 3 settembre 2018, a un anno dall'omicidio di Noemi Durini, in diretta parla suo papà Umberto

Un anno fa il Salento e l’Italia intera sono stati sconvolti da un evento drammatico, l’omicidio di Noemi Durini. Una ragazza di sedici anni colpita da pietre e ferita con un’arma da taglio dal suo fidanzato, Lucio Marzo, e poi abbandonata in un campo, sotto le pietre, probabilmente mentre era ancora viva. Oggi, a un anno di distanza da quel drammatico giorno, il papà di Noemi, Umberto, parla a La vita in diretta, raccontando quello che è successo in questi drammatici mesi. La vita della sua famiglia è sconvolta, nessuno gli ridarà Noemi ma confida nella giustizia, vuole giustizia. 

DOPO UN ANNO DALLA SUA MORTE PARLA UMBERTO DURINI IL PAPA’ DI NOEMI, UCCISA A 16 ANNI DAL SUO FIDANZATO

Le parole di Umberto, il papà di Noemi Durini, a La vita in diretta: 

Io non voglio parlare di nessuno oggi, voglio solo parlare di Noemi e ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine. Dopo un anno mi manca maledettamente, mi manca ogni giorno di più. Mia figlia è morta per niente, mia figlia è morta perchè si era innamorata di un assassino. Non si può morire a sedici anni. Mia figlia non potrà vedere il mare, non potrà respirare non potrà fare nulla. Io confido nella giustizia. Mia figlia è morta perchè lui ha deciso di ucciderla. 

E continua: 

La ricorderò per sempre con quella immagine dei pizzicotti che mi dava e mi diceva ti voglio bene. Ho paura di dimenticare il contatto con mia figlia. Ho paura che si dissolva tutto. Porto sempre con me una fotografia. Chiedo solo giustizia per mia figlia. Io voglio ricordare che mia figlia è stata sequestrata, barbaramente uccisa, trucidata e sepolta sotto un cumulo di pietre quando era ancora viva. Mi fa male dirlo ma vorrei che i magistrati pensassero a tutto questo prima di emettere la sentenza. Sono magistrati ma anche madri e padri. Io tutte le notti penso alle sofferenze di mia figlia. Nessuno può uccidere una ragazzina di sedici anni in quel modo. 

Il perdono arriverà?

Io non posso perdonare. Ho pensato che mia figlia in quelle ore mi avrà chiamato, avrà avuto paura. Nemmeno Gesù Cristi ti può perdonare se non chiedi o se non fai qualcosa per averlo. 

Tra un mese inizierà il processo e la famiglia di Noemi spera di avere giustizia. 



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