‘Ndrangheta, arrestato il boss latitante Giuseppe Pelle a Condofuri
Arrestato il boss latitante Giuseppe Pelle, elemento di spicco della 'Ndrangheta, trovato a Condofuri durante un blitz in provincia di Reggio Calabria
‘Ndrangheta, arrestato il boss Giuseppe Pelle, considerato il capo strategico e il membro della criminalità organizzata calabrese. L’uomo, da tempo latitante, è stato messo in arresto dalla polizia durante un blitz scattato a Condofuri, in provincia di Reggio Calabria. Si tratta di uno dei membri dei vertici della ‘ndrangheta è stato trovato in una zona impervia alle porte del paese. Al blitz hanno preso parte più di 50 uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo della polizia, coordinati dalla Dda di Reggio.
‘NDRANGHETA ARRESTATO IL BOSS GIUSEPPE PELLE ULTIME NOTIZIE: IL BLITZ A CONDOFURI
Arrestato il boss Giuseppe Pelle della ‘Ndrangheta, a Condofuri in provincia di Reggio Calabria. Stiamo parlando del capo strategico e membro dei vertici della criminalità organizzata calabrese. Il boss è stato trovato in un’abitazione isolata alle porte del paese. Non c’era nessuna strada per poter accedervi. Infatti, la casa si trova nei pressi del greto di un torrente. Intorno all’abitazione è poi scattato il blitz. Non solo Pelle, ma anche altre persone si trovavano nella casa a Condofuri. Ora le loro posizioni verranno stabilite dalle indagini degli inquirenti. Durante l’arresto, nessuno di loro ha cercato di opporre resistenza. Il blitz è stato effettuato da cinquanta uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo della polizia, coordinati dalla Dda di Reggio.
‘NDRANGHETA, ECCO CHI È IL BOSS GIUSEPPE PELLE, ELEMENTO DI SPICCO DELL’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE CALABRESE, LATITANTE DAL 2016
Giuseppe Pelle era latitante dall’anno 2016 ed è considerato un elemento di spicco delle organizzazioni criminali di San Luca. Il boss appartiene alla famiglia Gambazza, che un tempo veniva guidata da Antonio Pelle, morto nel 2009. Giuseppe Pelle è legato anche alla famiglia Barbaro di Platì, guidata dal boss Francesco Barbaro, ora all’ergastolo. Il latitante deve ora scontare la pena di 2 anni, 5 mesi e 20 giorni di reclusione per le accuse di associazione mafiosa e tentata estorsione. Scendendo nel dettaglio, è stato accusato di avere cercato di accaparrarsi dei proventi di alcuni lavori pubblici della Locride, in vari comuni come quello di Siderno, Palizzi, Natile e Condofuri. Ora è stato arrestato insieme ad altri uomini, trovati insieme a lui nell’abitazione durante il blitz.