Oristano, casa di riposo degli orrori: anziani vittime di violenze feroci
Violenze fisiche, psicologiche e morali nella casa di cura per anziani di Oristano, dove i pazienti venivano maltrattati e sedati in continuazione
Casa di riposo degli orrori ad Oristano. Nell’ospizio che si trova nella frazione Silì, i pazienti venivano sottoposti a violenze fisiche, morali e psicologiche. Erano costretti anche a prendere delle dosi eccessive di sedativi, per mostrarsi tranquilli di fronte ad altre persone e per evitare che creassero disturbo agli addetti della vigilanza, durante la notte. Dalle ultime notizie sappiamo che la titolare, donna di 59 anni, è stata arrestata.
CASA DI RIPOSO DEGLI ORRORI A ORISTANO ULTIME NOTIZIE: ARRESTATA LA TITOLARE
Insulti, minacce, violenze fisiche e psicologiche nell’ospizio di Silì, frazione di Oristano. Stiamo parlando di percosse al seno, di pollici premuti contro gli occhi e di piedi schiacciati. Se qualcuno dei pazienti avesse provato a ribellarsi, sarebbero prontamente stati sedati. Il tutto accadeva nella Villa Rosina, struttura dedicata proprio agli anziani. Tale casa di riposo doveva ospitare fino a 7 pazienti, eppure la proprietaria teneva in cura più ospiti. Attualmente, la procura locale ha deciso di mettere in arresto la titolare, donna di 59 anni, dopo i dovuti accertamenti. Infatti, sappiamo che l’accusata si trovava sotto indagine da diverso tempo. Per tale motivo, erano state poste delle cimici, all’interno delle tre stanze della struttura, per avere chiara la situazione 24 ore su 24. Sono apparsi molto chiari agli occhi degli inquirenti i maltrattamenti nei confronti dei pazienti. A denunciare la titolare, circa un anno fa, furono tre operatrici socio sanitarie, le quali si erano subito licenziate. Alcuni fatti, però, risalirebbero già all’anno 2015.
LE CIMICI HANNO CONFERMATO LE VIOLENZE FISICHE E PSICOLOGICHE SUGLI ANZIANI DELL’OSPIZIO DI SILI’
Le dimensioni ridotte dell’ospizio di Oristano hanno reso difficile il lavoro degli investigatori, che avrebbero dovuto piazzare delle vere e proprie telecamere. Ma si sono dovuti accontentare di semplici cimici, che però sono riuscite a monitorare la situazione 24 ore su 24, rendendo evidente quanto accadeva all’interno della struttura. 13 erano in tutto gli anziani ospitati, anziché 7. I risultati sono presto arrivati. Attraverso l’ascolto delle conversazioni del personale, gli inquirenti hanno subito compreso il tipo di violenza a cui venivano sottoposto gli anziani. Le vittime erano sottoposte a violenze fisiche, morali e psicologiche. Dalle foto condivise dalla polizia di Stato è possibile notare i segni che il personale lasciava sugli anziani per immobilizzarli. Stiamo parlando di escoriazioni e lesioni molto evidenti. I maltrattamenti si notavano anche dall’igiene e dalla nutrizione a cui erano sottoposti gli ospiti. Agli occhi dei familiari, gli anziani apparivano rilassati, a causa dell’alta dose di sedativi. Pare che in tre diverse occasioni, alcuni anziani sarebbero anche stati trasportati all’ospedale San Martino, attraverso l’ambulanza, proprio per le dosi abbondanti di medicinali.