Blue Whale, la polizia postale consiglia cosa fare per contrastare questo terribile “gioco” che porta al suicidio
La polizia postale, tramite i suoi profili facebook, spiega quali sono le cose da fare per bloccare questa sfida che porta al suicidio
Blue Whale è il terribile gioco reso noto dal programma Le Iene che porta all’autolesionismo e al suicidio ragazzi e bambini, i quali cadono in un vortice di depressione. La polizia postale consiglia cosa fare per contrastare questo fenomeno che ha già ucciso ragazzi davvero giovani e rischia di fare altre vittime. I consigli della polizia postale sono per i ragazzi e per i genitori, che mai come in questo momento sono allertati da cosa potrebbe succedere online ai propri figli. Condividere il più possibile questo gioco è ciò che viene richiesto per cercare di bloccarlo definitivamente.
La polizia postale consiglia di far partire la lotta a Blue Whale attraverso i canali che ne caratterizzano la diffusione. L’appello è stato lanciato tramite le pagine Facebook Commissariato di Ps online e Una vita da social, dove è stato spiegato che si sta agendo con il fine di individuare soggetti che emulano questo terribile gioco inducendo gli adolescenti a fenomeni di autolesionismo fino ad arrivare al suicidio. Il mezzo utilizzato per adescare i giovanissimi sono proprio i social network. Ricordiamo che Blue Whale arriva dalla Russia ed è una sfida rivolta ai ragazzi che prevede un curatore che ne manipola le menti attraverso 50 azioni da compiere fino a giungere al suicidio che va documentato tramite un filmato. Una volta spiegato cosa si sta cercando in quest’ultimo periodo, la Polizia Postale consiglia i genitori in tal senso, così da sconfiggere Blue Whale. I curatori sono generalmente degli adulti che agganciano online la loro vittima portandola a compiere queste 50 azioni, tra cui anche l’autolesionismo, ma anche attraverso dei gruppi Whatsapp in cui i giovani vengono incoraggiati a portare a termine la sfida. I genitori devono dunque parlare chiaramente con i propri figli di Blue Whale, chiedendo loro di dire cosa ne pensano. Bisogna prestare attenzione anche ad altre cose, come il sonno, il rendimento scolastico, le amicizie, e valutare se ci siano dei cambiamenti al riguardo. E’ importante individuare al più presto anche eventuali ferite autoinflitte. Nel caso in cui i genitori avessero anche un minimo dubbio che il proprio figlio possa essere coinvolto in questo terribile gioco, è importante non minimizzare. Se si venisse a conoscenza del coinvolgimento di un altro adolescente in questa sfida è fondamentale segnalarlo nell’immediato ai genitori del ragazzo, la polizia postale o anche la scuola, così da attivare tutte le pratiche necessarie.
Blue Whale in Italia: la polizia Postale chiede aiuto, l’appello a Chi l’ha visto
Anche i ragazzi possono are qualcosa per contrastare Blue Whale. Si deve segnalare alle autorità competenti qualunque caso di istigazione alla partecipazione a questa sfida tramite i seguenti siti internet o profili social: www.commissariatodips.it, www.facebook.com/commissariatodips/, www.facebook.com/unavitadasocial/. Se qualche adolescente ha già iniziato il “gioco” Blue Whale è possibile bloccarlo chiedendo aiuto agli adulti. E’ importante non mantenere il segreto se un amico è coinvolto e sta procedendo nella sfida, così da aiutarlo ad uscirne. Inoltre è fondamentale segnalare gruppi social e Whatsapp che parlano di Blue Whale, anche se potrebbe trattarsi di una bufala. Insomma, parlare di Blue Whale è fondamentale a combattere il fenomeno.