Attualità Italiana

Processo Ruotolo ultime notizie: la difesa cerca nella vita di Trifone un possibile movente alternativo

Processo Ruotolo ultime notizie: la difesa cerca nella vita di Trifone un possibile movente alternativo. Le news del 21 aprile 2017

La difesa di Giosuè Ruotolo fa il suo lavoro e chiaramente gli avvocati del giovane accusato di aver ucciso Teresa Costanza e Trifone Ragone, vanno a caccia di piste alternative che potrebbero fornire un nuovo movente. In aula oggi, 21 aprile 2017, in una nuova udienza che ha visto l’imputato tornare in aula e nuovi testimoni chiamare a dire la loro, gli avvocati del Ruotolo hanno cercato di dimostrare che forse nella vita di Trifone c’erano dei punti oscuri sui quali si è indagato poco; è possibile che ci fossero altre persone che avrebbero voluto fare del male al ragazzone pugliese? Secondo la difesa di Ruotolo ci sono altre piste da seguire che potrebbero portare persino all’assassino di Trifone che è, dal loro punto di vista, ancora in libertà. 

OMICIDIO TERESA E TRIFONE ULTIME NOTIZIE DAL PROCESSO DI RUOTOLO: LE NUOVE PISTE DELLA DIFESA

Tra le altre cose dette nella puntata de La vita in diretta in onda il 21 aprile 2017,, c’è anche questa affermazione: “Emerge un Trifone gigolò in cerca di donne più grandi anche a pagamento” queste le parole dell’avvocato Roberto Rigoni Stern, legale della difesa che cerca di dimostrare chiaramente l’innocenza di Giosuè il suo assistito. E’ chiaro che la difesa voglia dimostrare che potevano esserci anche altri moventi e che potrebbero esserci altre persone che avrebbero desiderato per diversi motivi fare del male a Trifone. Per esempio potrebbe esser stato un marito geloso il mandante di questo omicidio: un uomo che potrebbe aver scoperto una relazione clandestina della moglie con Trifone e avrebbe poi agito per vendetta arrivando persino ad assoldare un vero killer professionista. Gli avvocati di Ruotolo chiariscono anche di non voler infangare la memoria di Trifone e neppure quella di Teresa ma è chiaro che il loro lavoro debba andare anche in altre direzioni. Per questo oggi in aula è stata ascoltata anche un’altra persona che ha fatto parte della vita di Trifone, una sua ex fidanzata.

In aula quindi una ragazza che ha avuto una relazione di 7 anni con Trifone (dal 2006 al 5 agosto 2013). La ragazza spiega:

“ci siamo lasciati telefonicamente, io andai da lui per chiarire ma lui non c’era. In seguito ricevetti delle telefonate anonime, sentii che dall’altro lato del telefono c’era una persona che rideva. Riconobbi Trifone. Per quello che riguarda il rapporto con mio padre e la sua reazione posso dire che ha accettato la mia decisione”.

Non le risulta che suo padre abbia minacciato Trifone e che gli abbia mandato messaggi. Ha saputo dalla madre e dalla sorella dell’omicidio di Trifone. A proposito del rapporto che esisteva tra lei e Trifone, la ragazza spiega che a volte capitava che Trifone le chiedesse dei soldi per prendere i voli aerei per tornare a casa, perchè lei aveva la carta che le consentiva di avere agevolazioni sui prezzi.
 

L’ex fidanzata di Trifone continua il suo racconto spiegando che era anche arrivata a scoprire un secondo profilo di Trifone su Facebook, Luca Bari. A tal proposito dichiara:

“Non ha mai avuto a che fare con Teresa e da amici comuni ha saputo della nuova relazione di Trifone. Non sono a conoscenza di rapporti conflittuali di Trifone con altre persone. Sapevo che lui voleva aprire un locale alle Canarie, glielo disse in una telefonata a novembre.”

L’avvocato Rigoni Stern le ricorda una frase scritta nel profilo di una ragazza ritratta in una foto con Trifone: “Non si chiama Luca, si chiama Trifone ed è un grandissimo bast…”  a supporto della tesi della difesa quindi. La ragazza però conferma di aver saputo dei tradimenti di Trifone solo molto tempo dopo. 



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