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Ultime notizie Bando scuola precari: novità con concorsi light e fase transitoria

Ultime notizie Bando scuola precari: novità con concorsi light e fase transitoria. Ecco tutte le news del 17 marzo 2017

Le ultime notizie in ambito Bando scuola precari riguardano i concorsi light e la possibilità di inserimento durante la fase transitoria. Se tutto andrà come è stato prospettato, queste nuove regole dovrebbero entrare in vigore dal mese di settembre 2017. Sappiamo però quanto sia complicato il mondo della scuola, e pensare che ci siano delle certezze su questa tematica, è quasi una eresia. Ma torniamo alle novità e alle ultime notizie sul bando scuola precari e concorsi light, con le indiscrezioni e i rumors del 17 marzo 2017. Cerchiamo di capire che cosa comporteranno queste novità e come cambierà il mondo dei concorsi con i nuovi bandi. Si tratta della quinta delega uscita dalle due commissioni Istruzione di Camera e Senato – anche questa sotto forma di parere – che riguarda la formazione iniziale e il reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria.

Novità scuola e concorsi da settembre 2017

Grazie al concorso light, ossia leggero, viene data la possibilità, agli aspiranti insegnati, di accedere al bando di concorso ogni due anni, non più ogni tre. Per fase transitoria si intende il tempo intercorso tra un bando ed un altro. In tale fase, ai supplenti e ai neolaureati senza abilitazione viene data la possibilità di accedere all’insegnamento. Tale fase, ideata dalla ministra Valeria Fedeli, è stata pensata per favorire l’assunzione dei precari.

Cosa sono i concorsi light ( detti anche concorsi leggeri) ?

Con i concorsi light, da avviare già dal prossimo anno, si intende formare e reclutare gli degli insegnanti della scuola secondaria. Di conseguenza, come già anticipato, i concorsi saranno banditi ogni due. Gli aspiranti che intendono partecipare al bando di concorso devono, solamente, possedere la laurea magistrale: quindi il requisito dell’abilitazione non è più indispensabile. Gli insegnanti che risulteranno vincitori dei concorsi leggeri, dovranno seguire un preciso un percorso triennale di formazione, denominato Fit. Il Fit è così strutturato: il primo anno di formazione mira alla specializzazione nell’insegnamento, con conseguente ottenimento del diploma; il secondo anno prevede l’ingresso in aula, con relativo svolgimento del ruolo didattico; il terzo anno garantisce l’assunzione in ruolo, dopo aver superato le valutazioni richieste dal caso.

Come si svolge la fase transitoria

La fase transitoria consente di dare la possibilità di accedere all’insegnamento tutti coloro che ne hanno i requisiti, nel tempo che intercorre tra un concorso ed un altro. In tal modo, si garantisce la copertura dei posti vacanti e di usufruire di risorse che hanno l’esperienza ed i titoli per svolgere tale ruolo. Più in particolare, il 50% dei posti vacanti è riservato alle graduatorie in esaurimento e i vincitori dell’ultimo . La fase transitoria riguarda anche gli insegnanti abilitati che oggi sono nelle graduatorie di seconda fascia. Per essi, è previsto l’inserimento direttamente al terzo anno della procedura stabilita dal concorso light.

Possibilità per i supplenti con le ultime notizie sul bando scuola 2017

La fase transitoria si rivolge anche agli insegnanti che da almeno tre anni svolgono il ruolo di supplenza. Per costoro, durante il nuovo concorso previsto per il prossimo anni, è prevista una sessione speciale. Più precisamente, i supplenti da almeno tre anni, dovranno svolgere un solo test scritto, a differenza dei loro futuri colleghi che ne dovranno completare due. Inoltre, coloro che risulteranno vincitori del concorso light, procederanno con lo svolgimento del periodo di formazione previsto per legge cominciando, però, direttamente dal secondo anno. Essi, quindi, verranno esonerati dal primo anno di formazione poiché hanno già esperienza nella didattica di almeno tre anni.

Legge 0-6 ANNI: la nuova legge per la scuola d’infanzia con il bando 2017

Una ulteriore novità in merito al bando scuola precari riguarda l’insegnamento rivolto all’infanzia 0-6 anni. Si parla in questo caso di “sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni”.Gli educatori degli asili nido devono possedere la laurea triennale mentre per gli insegnanti della scuola dell’infanzia è necessario il conseguimento della laurea magistrale. Se questi ultimi vogliono svolgere attività di educatori presso gli asili nido, debbono ottenere 60 crediti formativi universitari. La novità prevista dal ministero è quella di unificare l’insegnamento per gli infanti della fascia d’età 0-6, realizzando un unico percorso di istruzione e formazione. Altra volontà è, in tal senso, l’estensione della scuola dell’infanzia ai bambini dai tre ai sei anni e la volontà di garantire la presenza dei servizi per l’infanzia al 75% dei comuni.



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