Caso Elena Ceste ultime notizie: per Michele Buoninconti confermata la pena a 30 anni
Caso Elena Ceste ultime notizie: per Michele Buoninconti confermata la pena a 30 anni. Il 15 febbraio arriva anche la sentenza in appello
Ha sempre detto di essere innocente, ha continuato a farlo e a ribadirlo. La verità di Michele Buoninconti però a quanto pare non coincide con quella dei giudici. Michele, il marito di Elena Ceste, viene condannato anche in appello a 30 anni: queste le ultime notizie dopo la sentenza arrivata il 15 febbraio 2017. Un nuovo processo, un nuovo dolore per i familiari di Elena che devono sentir parlare della donna come di una pazza, che in preda a una crisi psicotica è uscita di casa nuda, è caduta e poi non si sa come, è arrivata in quel canalone dove è stata ritrovata mesi e mesi dopo solo grazie al lavoro di un escavatore. E’ stata una giornata lunga per tutti: la sentenza è arrivata in serata dopo molte ore di attesa. Michele torna in carcere in attesa probabilmente dell’ultimo tentativo della difesa, la Cassazione. Per lui riconfermata la pena: ha ucciso sua moglie, ha occultato il suo cadavere. Passerà, almeno secondo questa condanna, 30 anni in carcere.
MICHELE BUONINCONTI ULTIME NOTIZIE: CONDANNATO ANCHE IN APPELLO A 30 ANNI PER L’OMICIDIO DI ELENA CESTE
La sentenza, letta a porte chiuse dal presidente Fabrizio Pasi, è arrivata dopo sette ore di camera di consiglio, riunito dopo le repliche della difesa, Enrico Scolari e Giuseppe Marazzita, del pm Laura Deodato e dei due legali di parte civile, Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia. Buoninconti era presente in aula.
Seduti nei banchi dietro di lui i genitori di Elena, Franco e Lucia, tutori dei quattro figli della coppia. Il pm aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado a 30 anni di carcere per omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere. La difesa aveva chiesto l’assoluzione con formula ampia.
I genitori di Elena sono sempre stati presenti nei momenti più difficili nonostante per loro, ascoltare alcune tesi, sia una sorta di pugnalata al cuore. Hanno sempre creduto che la loro figlia non sia uscita da sola di casa quella mattina, hanno sempre raccontato che Elena stava bene. Adesso, ancora una volta, anche la giustizia è dalla loro parte.