Vittime Hotel Rigopiano: sono 25 i morti, arrivano le prime autopsie con le cause della morte
Vittime Hotel Rigopiano: sono 25 i morti, arrivano le prime autopsie con le cause della morte. Ecco le ultime notizie
Purtroppo, a una settimana dalla valanga dell’Hotel Rigopiano, non ci sono buone notizie, anzi. Il miracolo delle prime ore, quelle successive al dramma, è durato davvero poco, anche se ha fatto sorridere molte famiglie, grazie al ritrovamento degli 11 superstiti che si sono salvati, tra di loro lo ricordiamo, 4 bambini. Oggi però è arrivato il momento di fare il conto con un altro bilancio, quello che riguarda la vittime. Pochissimi minuti fa l’ultimo ritrovamento, quello della 25esima vittima. E dalla conferenza stampa che si è tenuta pochissimi minuti fa a Pescara, arrivano anche le prime notizie su quelle che sono state le cause della morte di alcune delle persone che si trovavano nell’Hotel al momento della valanga. Sono sei i cadaveri analizzati, ed è già possibile conoscere le cause della morte, anche se ovviamente, almeno per ora, si parla in generale delle vittime, non dei singoli casi.
LA SCELTA DEL PM FRANCESCHINI: SI FARA’ LA’AUTOPSIA SU TUTTI I CORPI RITROVATI
“Ci sono state molte richieste, anche pressanti, dei parenti delle vittime che vogliono la restituzione dei corpi, chiedendoci di evitare l’accertamento autoptico, che è un ulteriore passaggio doloroso. Il mio ufficio ha scelto come modalità operativa di accertare con assoluta precisione caso per caso cosa è successo. Questo è il motivo per cui sto dicendo ‘no, no, no’ ai parenti che me lo chiedono. Faccio l’accertamento autoptico e lo farò per tutti”. Queste le parole del pm Franceschini.
LE CAUSE DELLA MORTE DOPO LE PRIME SEI AUTOPSIE
“Abbiamo i risultati delle prime sei autopsie: molti morti per schiacciamento, altri per varie concause concorrenti: schiacciamento, asfissia, ipotermia” ha spiegato il magistrato , sottolineando: “Nessuno, a quanto ci risulta, è morto per solo assideramento”.
A quanto pare però non tutti la pensano come il procuratore di Pescara e i legali delle famiglie delle vittime, dichiarano che si andrà avanti alla ricerca della verità per capire se, l’arrivo dei soccorsi con qualche ora di anticipo, avrebbe potuto cambiare le cose.