Gli omicidi di Gianna e Daniela hanno la stessa mano? Paura serial killer nella bergamasca
Gli omicidi di Gianna e Daniela hanno la stessa mano? Paura serial killer nella bergamasca. Ecco le ultime notizie sulle indagini
La parola finale sarà quella dei medici legali. Sono queste le ultime notizie che arrivano dalla procura di Bergamo dove si indaga per due omicidi che apparentemente potrebbero non avere nulla in comune ma che diverse modalità, sembrano poter essere collegati. Stiamo parlando dell’omicidio di Seriate, di Gianna del Gaudio, la professoressa uccisa nella sua villetta il 26 agosto, un giorno di festa per la cittadina in provincia di Bergamo. E il secondo omicidio, quello con il quale si cercano legami, è di Daniela Roveri, sgozzata nel suo palazzo, il 20 dicembre 2016 a Colognola. Due omicidi avvenuti con una distanza di tempo significativa che lasciano pensare all’azione del serial killer, una pista che gli inquirenti al momento pare non si sentano di escludere. Quello che fa pensare a un assassino in comune per le due donne, è in primis la modalità con la quale Daniela e Gianna sono state uccise. Entrambe sgozzate, nel caso di Gianna si è parlato persino di una possibile decapitazione. Daniela è stata ritrovata davanti la porta della sua abitazione poco distante dall’ascensore del palazzo in cui viveva con sua madre. Erano le 21 di sera quando un vicino si è accorto di quello che stava accadendo. Il ragazzo ha subito chiamato suo padre e insieme hanno chiesto aiuto ma per Daniela non c’è stato nulla da fare. Secondo le indiscrezioni trapelate in queste ore, le ferite di Gianna e Daniela sarebbero molto simili. Il fatto che Seriate e Colognola siano poco distanti, fanno pensare a un possibile duplice omicidio seriale. La pista del serial killer quindi non si esclude e c’è un altro particolare inquietante che accomuna i due casi.
Abbiamo imparato a conoscere la villetta di Seriate, abbiamo visto il suo interno e abbiamo anche capito che il serial killer sarebbe potuto entrare in casa anche dal garage dell’abitazione, un luogo in comune tra i vari inquilini del palazzo della famiglia Tizzani ma anche di altre famiglie. E, secondo le testimonianze dei vicini di Daniela, il suo assassino potrebbe essersi introdotto in casa proprio attraverso il garage. Uno di loro infatti, intervistato da La vita in diretta, ammette che spesso la porta del garage che dà all’interno del palazzo resta aperta perchè in quella zona si fa la raccolta differenziata e c’è anche l’ambiente per la caldaia. Più che entrare da quella zona, l’assassino potrebbe essere fuggito dal garage senza che nessuno si accorgesse di nulla. Al momento non ci sono notizie su possibili video che potrebbero aver ripreso l’assassino ma si continua a indagare in tutte le direzioni.
I pubblici ministeri Davide Palmieri e Fabrizio Gaverini, titolari dell’inchiesta, coordinati dal procuratore capo, Walter Mapelli, hanno disposto per i prossimi giorni un confronto tra il medico legale che ha eseguito l’autopsia sul cadavere della 48enne, l’anatomopatologo Yao Chen, dell’Istituto di medicina legale di Pavia, e il collega Andrea Verzelletti, il medico legale degli Spedali Civili di Brescia che ha eseguito invece l’esame sul corpo di Gianna Del Gaudio. A loro adesso spetterà l’ultima parola: è possibile che Gianna e Daniela siano state uccisa della stessa persona? Potrebbe davvero esserci un serial killer in libertà?