La mamma di Sara a Chi l’ha visto: il racconto straziante della morte di sua figlia
La mamma di Sara Bosco racconta a Chi l'ha visto le ultime ore della vita di sua figlia e spiega molti dettagli sulla ricostruzione dei fatti. Ecco come è morta, tra le sue braccia, la piccola Sara
In questi giorni, dopo la morte della piccola Sara, tante persone si sono chieste come mai la mamma della ragazza si trovasse proprio con lei in quei posti, hanno raccontato che lei era abituata anche a dormire con la sua figlia, quella che si drogava si. E’ vero Sara era entrata nel tunnel della droga, pare ne stesse uscendo grazie all’aiuto del lavoro fatto in comunità in provincia di Perugia. Poi però è scappata dal quel posto: ce lo racconta proprio la sua mamma e lo fa in tv a Chi l’ha visto. Nella puntata in onda il 15 giugno 2016 la mamma di Sara inizia con queste parole il suo racconto: “Avrei voluto chiamarvi, mi hanno detto di non farlo. Io ho avuto paura e adesso Sara non c’è più…”.
i giornalisti di Rai3 hanno aiutato la mamma di Sara nelle ricerche di sua figlia. Due volte la sedicenne è stata ritrovata grazie al loro intervento ma poi qualcuno ha consigliato alla donna che forse queste storie è meglio affrontarle senza le telecamere e così quando Sara manda un messaggio a sua madre per dirle che è a Roma, che è scappata lei non chiama nessuno. Perde un treno, arriva in ritardo all’appuntamento con Sara, la cerca nei luoghi che conosce, al Pigneto e in giro per Roma. E poi chiede in giro e un ragazzo le dice che Sara è sicuramente al Forlanini. La mamma della ragazza conosce quel posto: è vero ha dormito in più di una occasione in quei padiglioni dismessi. Lo racconta senza vergogna e spiega che quando trovava sua figlia nel cuore della notte, non poteva andare in stazione, preferiva dormire lì con lei e poi partiva appena poteva per riportarla al casa. Quella maledetta notte arriva tardi, si perde tra i corridoi dell’ospedale dismesso. E poi trova la piccola Sara: è distesa su un lettino, ha solo l’intimo addosso. I ragazzi che sono con lei chiedono aiuto, ma i sanitari del vicino ospedale gli dicono di non poter intervenire. Katia chiama il 118, inizia a fare il massaggio cardiaco ma i trenta colpi al cuore non bastano. Sara è viola, è morta probabilmente già da tempo. Poi arrivano i soccorsi ma per la mamma di Sara c’è solo il tempo di due baci sula fronte. Una scena che non dimenticherà mai: il corpo di sua figlia chiuso in un sacco nero. Una vita che finisce, un dolore che non smetterà mai di straziare il suo cuore.
Questa è ovviamente la versione di Katia, la versione di una mamma che ha perso sua figlia, una ragazza di sedici anni.