Processo Yara Gambirasio: ergastolo e isolamento per Bossetti, le richieste del Pm
E' arrivata la richiesta del pubblico ministero per Massimo Bossetti: ergastolo e sei mesi di isolamento. Adesso la parola spetta ai giudici
E’ arrivato il giorno della richiesta del pubblico ministero: ergastolo e sei mesi di reclusione per Massimo Giuseppe Bossetti colpevole, secondo l’accusa, dell’omicidio di Yara Gambirasio. Ed è questa la richiesta della Ruggeri nell’aula del tribunale di Bergamo dove si discute del destino di Bossetti. E’ lui l’assassino della piccola Yara, uccisa in un giorno maledetto di novembre nel 2010? Sono passati sei danni da quel momento e potrebbe arrivare a breve, l’epilogo di questa vicenda se i giudici e la corte reputeranno che Bossetti è davvero l’assassino della tredicenne di Brembate. Ci sono volute più di dodici ore per il pm nella sua requisitoria ma alla fine è arrivata la richiesta che reputa corretta per il caso: l’ergastolo.
Le accuse nei confronti del muratore sono di omicidio volontario pluriaggravato e calunnia ai danni di un collega di lavoro. Secondo il pm, Bossetti ha voluto “infliggere particolare dolore” alla ragazzina. Secondo la Ruggeri, Bossetti, non solo è responsabile dell’omicidio della piccola Yara ma dimostra tutta la sua crudeltà nel fatto che la ragazza è morta per le tante ore rimaste al freddo conscia probabilmente del fatto, che nessuno l’avrebbe potuta salvare.
Nel delitto di Yara “non è possibile individuare un movente certo”, secondo il pm Ruggeri. Ciò, però, “non dà meno significato” all’impianto dell’accusa in quanto Bossetti avrebbe dato “più volte dimostrazione di incapacità di controllarsi”.
BOSSETTI MINACCIA DAL CARCERE: MI TOGLIERO’ LA VITA
La pm ha inoltre ribadito che al momento non è possibile, senza una confessione, stabilire in modo preciso quello che successo la sera dell’omicidio. Non si può sapere se Yara sia salita sul furgone di Bossetti in modo volontario oppure se il muratore di Mapello l’abbia tramortita. Ricordiamo che queste sono le parole del pubblico ministero, la sentenza è poi attesa per la fine del mese di giugno quando scopriremo se, per la nostra giustizia, Bossetti è davvero l’assassino della tredicenne.
Incredibile sottoporre a 12 ore di tormento una Corte e la parti, solo per ribadire convinzioni, suggestioni e tesi contraddittorie senza neanche fornire un movente plausibile nè una ricostruzione ragionevole dei fatti. E’ come dire che la Corte deve trovarlseli da sè questi elementi. Incredibile ribadire l’atto di fede (“non inficia”) su un DNA che presenta anomalie scientificamente inspiegabili, come l’assenza della sua parte più resistente, quella che mai si deteriora (il mitocondriale). Incredibile che sulle celle telefoniche si consideri indizio che ad una certa ora della sera il cellulare del muratore agganci una cella e solo un’ora dopo la stessa sia agganciata dal cellulare della ragazzina (ma mai i due insieme!). Praticamente quel tipo con gli occhi di volpe sarebbe stato così geniale da spegnere il proprio ed accendere quello di Yara! Proprio una gran furbata, eh? Altra contraddizione: un tipo che ha così tanta mancanza di autocontrollo da rimanere una sfinge per buona parte delle udienze, almeno fino a quando le insinuazioni e le delinquenziali provocazioni della pm e degli avvocati di parte civile (si pensi all’umiliante interrogatorio della sig.ra Marita) non hanno prodotto l’ovvio effetto di farlo sbottare. Una vergogna che in base ad un labile indizio, spacciato per prova assoluta solo dai mass-media e per giunta NON RIPETIBILE, si sia andati a processo. Per una cosa così negli USA, nel Regno Unito, in qualsiasi stato civile, in galera oggi ci sarebbe la pm!