L’intervista di Bruno Vespa a Salvo Riina: le dichiarazioni del figlio del boss
Nella puntata di Porta a Porta in onda il 6 aprile 2016 è andata in onda l'intervista di Bruno Vespa a Salvo Riina, il figlio del boss Totò Riina. Ecco la dichiarazioni
Alla fine l’intervista è andata in onda. Il figlio di Totò Riina, Salvo è stato intervistato da Bruno Vespa, ovviamente non in diretta e non nello studio Rai ma in un altro posto. Una sfondo scuro, una intervista faccia a faccia. Vespa nella sua anteprima ha spiegato, contro le polemiche e le critiche, che interviste come queste servono per capire i meccanismi, per entrare anche nel mondo dei mafiosi e che per questo è utile ascoltare anche la voce di chi sta dall’altra parte. A molti però non è sembrato che l’intervista a Riina sia servita a questo e, subito dopo la puntata, i commenti di personaggi illustri, da conduttori a persone che hanno invece combattuto la mafia in prima persona, sono stati tanti e taglienti. Nell’intervista andata in onda il 6 aprile 2016 su Rai1 invece, Salvo Riina ha potuto dire la sua, senza aggiungere nulla di nuovo, anzi. E ha anche potuto spiegare che a breve in libreria troveremo il suo libro.
E Salvo fa quello che tutti si aspettavano: il figlio di un boss, il figlio che ha pagato nella sua vita perchè non ha avuto la presenza di un padre al suo fianco.
“Io amo mio padre e la mia famiglia, al di fuori di ciò che gli viene contestato, giudico ciò che mi hanno trasmesso: il bene e il rispetto, se oggi sono quello che sono, lo devo ai miei genitori. Perché devo dire che mio padre ha sbagliato? Per questo c’è lo Stato, non tocca a me. Il quarto comandamento dice: onora e rispetta sempre i tuoi genitori, e io così faccio”.
Salvo Riina parla della sua infanzia diversa da quella degli altri bambini: non si andava a scuola ma andava bene lo stesso, perchè le cose dovevano essere fatte come dicevano i grandi.
L’arresto di Riina è stato definito “una vittoria dello stato” e Salvo è chiamato da dire la sua su questo pensiero. Il figlio di Riina commenta: “È una frase che non condivido, perché è mio padre, mi hanno portato via mio padre, non potrei condividerlo. Per me lo Stato è l’entità in cui vivo, che rispetto” anche se “a volte non condivido determinate leggi e sentenze” ha aggiunto il figlio del boss mafioso. Riina spiega di non condividere neppure la regola sui pentiti: se un uomo ha ucciso decine e decine di persone non può essere perdonato solo perchè fa altri nomi e quindi non passare neppure un giorno in carcere solo perchè è stato “una spia”.
E quanto Bruno Vespa gli chiede cosa sia per lui la mafia, Salvo Riina risponde: “La mafia cos’è? Non me lo sono mai chiesto, non so cosa sia. Oggi la mafia può essere tutto e nulla. Omicidi e traffico di droga non sono soltanto della mafia”.