Attualità Italiana

Michele Buoninconti a processo: per la difesa Elena Ceste era una psicopatica

Le ultime notizie sul processo a Michele Buoninconti: per la difesa Elena Ceste era una psicopatica, quella mattina è andata da sola al Rio Mersa per suicidarsi

Due tesi ben diverse tra di loro. Per l’accusa Michele Buoninconti è un assassino, ha ucciso sua moglie Elena Ceste, ha nascosto e occultato il suo cadavere, ha mentito e cercato di depistare le indagini. Per la difesa invece il Buoninconti è un buon padre, un buon marito ma soprattutto non è un assassino. Elena è morta probabilmente in un incidente, se non un suicidio. Elena Ceste era una psicopatica: è questa la tesi sulla quale si basa la tattica difensiva dei legali del vigile del fuoco accusato di aver ucciso sua moglie il 24 gennaio del 2014. 

Ursula Franco non ha dubbi e delinea con sicurezza quello che era il profilo della mamma di Costigliole D’Asti: “Elena è morta per ipotermia e assideramento dopo aver abbandonato la sua casa nuda. Il denudamento è il classico sintomo di psicosi, negli Usa è riconosciuto scientificamente. Elena quella mattina è andata a nascondersi nel rio Mersa perché si sentiva in colpa. La verità è forte ed è questa. Prima o poi emergerà”.

Per i familiari di Elena queste parole sono ovviamente con una pugnalata al cuore. Nessuno vuole vedere in carcere una persona che non è colpevole, e se il Buoninconti non lo fosse dovrebbe essere libero, ma continuare a dire che questa donna si è suicidata è davvero come ucciderla una seconda volta.

Dopo queste parole e le altre tesi portate in aula dalla difesa arriva il commento dei protagonisti e ovviamente anche quello dei genitori di Elena. Il giudice Roberto Amerio, dopo oltre sei ore di udienza ha rinviato al 23 settembre per la requisitoria del pm. I legali di parte civile dei familiari della vittima, Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia commentano con un paragone calcistico: “E’ finita con un tre a zero per noi e la procura. Gli indizi sono validi“. Un commento anche sulle presunte crisi psicotiche di Elena: “Negli atti non c’è traccia di testimonianze chiare in questo senso”.  

Michele, come avrete visto dalla foto, appare diverso dall’uomo che ricordiamo. Anche questa volta indossa una camicia grigia, i jeans e delle scarpe da ginnastica. Ha i capelli lunghi e cerca in tutti i modi di evitare di essere ripreso o fotografato.



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