Attualità Italiana

Per Samuele è istigazione al suicidio: schiavo di un lavoro da 300 euro al mese

Si era tolto la vita a febbraio Samuele, oggi si scoprono quelli che potrebbero essere i motivi di questo gesto: 300 euro per un lavoro dal quale non riusciva a liberarsi

In questi casi i condizionali sono sempre d’obbligo ma quando hai di fronte una famiglia che continua a chiedere di conoscere le vere ragioni che hanno portato tuo figlio a togliersi la vita le indagini devono portare a qualcosa. E oggi i giornali parlano di una novità sul caso del ragazzo di 19 anni che nel mese di febbraio si era suicidato a Varese. Troppo lavoro e Samuele O., il 19enne morto suicida sotto al treno il 22 febbraio scorso, non ha retto a tutta la pressione esercitata da una donna, la sua datrice di lavoro. Queste sarebbero le ultime notizie, ma come detto in precedenza questo è un punto di partenza, bisognerà capire cosa sia successo davvero.

APERTO FASCICOLO PER ISTIGAZIONE -C’è l’ipotesi di istigazione al suicidio nel fascicolo aperto dalla magistratura per la morte del diciannovenne avvenuta nello scorso febbraio quando il giovane si lanciò sotto un treno nella zona di Gallarate (Varese). Lo riporta stamani il quotidiano La Prealpina.

Al momento si tratterebbe di un atto dovuto per permettere alla polizia giudiziaria di svolgere accertamenti, anche se il quadro denunciato dai genitori del ragazzo al pm Luigi Furno appare inquietante. Perchè Samuele sarebbe arrovato a togliersi la vita senza neppure parlare di quello che stava succedendo con i suoi genitori? Sembra che i suoi problemi fossero da ricercare nel mondo del lavoro. Secondo le indiscrezioni raccolte, il ragazzo era costretto a lavorare per circa 300 euro al mese ma lavorava almeno 6 ore al giorno ( con un massimo anche di 8 ore al giorno). Non avrebbe saputo dire di no a questa situazione che lo avrebbe addirittura portato alla morte.



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