Omicidio ad Asti: è morta Maria Luisa Fassi la tabaccaia accoltellata
Non ce l'ha fatta Maria Luisa Fassi la tabaccaia accoltellata nel suo negozio: è morta in ospedale. Indagano i Carabinieri e si teme che non si tratti solo di una rapina...
Nella mattinata di ieri vi avevamo raccontato della rapina di Asti con la speranza che la donna rimasta coinvolta nell’aggressione potesse riprendersi dopo le cure in ospedale. Ma purtroppo Maria Luisa Fassi, questo il nome della donna colpita con più di dieci coltellate, non ce l’ha fatta. E’ morta in ospedale ieri sera. La comunità è sotto choc mentre i Carabinieri di Asti si pongono delle domande: se davvero fosse stata una semplice rapina, perchè uccidere una donna con più di 10 coltellate rischiando anche di essere scoperti, se l’obiettivo era solo quello di fermare la persona e scappare non serviva tanta crudeltà. Proprio per questo motivo, vista la fragilità del movente, le forze dell’ordine temono che all’origine di questa morte ci sia un altro motivo, probabilmente qualcosa di personale vista la ferocia con la quale è stata uccisa Maria Luisa. Intanto è caccia al killer che l’ha colpita più e più volte uccidendola.
Secondo le ultime notizie che arrivano da Asti, la rapina resta un’ipotesi, ma si seguono altre piste, sentendo la testimonianza di parenti, amici e dei commercianti dei negozi vicini alla tabaccheria-rivendita di giornali gestita da Maria Luisa Fassi e dal marito. Una pizzeria è dotata di un impianto di videosorveglianza, ma le immagini registrate, poche e di non grande qualità, non avrebbero fornito agli investigatori elementi utili.
Dalla cassa del negozio mancherebbero poche centinaia di euro, del resto al mattino presto non si può sperare di trovare una grande cifra. Ma le forze dell’ordine non pensano che una cifra così bassa possa giustificare il numero di coltellate e la violenza con cui l’aggressore si è scagliato contro la tabaccaia.
Maria Luisa non aveva nemici – secondo quanto hanno raccontato i testimoni – ed era molto conosciuta in città: coi genitori e la sorella aveva gestito per anni l’unico ristorante stellato cittadino, il “Gener Neuv”, chiuso due anni fa e riaperto da pochi mesi da Eataly, che ne ha acquisito il brand. Chi la conosce non riesce a spiegarsi questo omicidio e le indagini vanno avanti perchè il colpevole deve per forza avere un nome.