Michele Buoninconti avrà l’ergastolo? E’ un assassino ma si rischia il rito abbreviato
Le ultime notizie sul caso Elena Ceste: per Michele Buoniconti chiesto il rito immediato, si va subito a processo davanti la corte d'Assisi; ma la difesa potrebbe chiedere il rito abbreviato che potrebbe salvarlo dall'ergastolo
Secondo gli inquirenti non ci sono dubbi: Michele Buoninconti è un assassino, deve essere processato. L’uomo è accusato di aver ucciso sua moglie Elena Ceste e di essersi poi liberato del suo corpo nascondendolo in un canale, ha poi raccontato una marea di bugie cercando anche di infangare la memoria di sua moglie. Sono queste le convinzioni dell’accusa ma adesso si teme che per il Buoniconti ci possa essere il rito abbreviato. Per questo motivo le amiche di Elena che in questi mesi si sono sempre date molto da fare, guidate da Morena, stanno cercando di dire il loro no al rito abbreviato. Immaginare che Michele possa ricevere anche lo sconto della pena dopo aver ucciso sua moglie ( sempre se fosse dichiarato colpevole perchè ricordiamo che allo stato delle cose non lo è) equivarrebbe a uccidere Elena per una seconda volta.
Il giudice ha deciso che il processo contro Michele inizierà a Luglio, un mese molto particolare, lo stesso in cui si inizierà con il processo contro Massimo Giuseppe Bossetti. Due storie molto diverse tra di loro, due storie che hanno diviso l’opinione pubblica e continuano a farlo. Ma non dimentichiamo le persone più importanti in questa vicenda: le vittime. Elena era una giovane mamma di 4 figli, Yara una ragazza di 13 anni con tutta la vita davanti.
Omicidio volontario e occultamento di cadavere, sono queste le accuse contro Michele. Nell’approfondimento sul settimanale Giallo in edicola questa settimana che riguarda proprio il caso Ceste, si leggono alcuni sprazzi delle motivazioni che hanno spinto il giudice a decidere per il processo immediato. Adesso la parola spetta ai legali di Michele. Se non decideranno per la richiesta di rito abbreviato si arriverà al giudizio immediato che viene chiesto nel caso in cui ci siano prove evidenti che possano dimostrare la colpevolezza dell’imputato. Una cosa è certa: Michele rischia l’ergastolo. Se non si richiedesse infatti il rito abbreviato viste tutte le prove che sono emerse contro il vigile del fuoco, la pena all’ergastolo sembra essere la più evidente. Se invece si optasse per il rito abbreviato ( come di recente ha fatto anche Salvatore Parolisi accusato di aver ucciso sua moglie Melania) ci sarebbe lo sconto di 1/3 della pena. E’ proprio questo che le persone vicine a Elena non vogliono e cercheranno di battersi per rendere giustizia alla mamma di Costigliole d’Asti.