Attualità Italiana

Parla il papà di Elio ucciso da un pirata della strada: si batterà per l’omicidio stradale

Il papà del giovane Elio ucciso da un pirata della strada racconta la sua storia e la battaglia per fare in modo che l'omicidio stradale diventi reato

L’omicidio stradale un reato. Da anni se ne parla, si fanno proposte di legge e ogni volta che qualcuno perde la vita sulla strada se ne riparla ma in concreto, almeno per ora, nulla è stato fatto. Ogni mese, ogni settimana, ogni giorni succede un fatto. Ci sono quelli che diventano un caso mediatico e quelli che passano in secondo piano per l’opinione pubblica ma non di certo per i parenti delle vittime che combattono e lottano affinchè l’omicidio stradale diventi un reato. Al settimanale Giallo un papà racconta la sua storia. E’ il padre del giovanissimo Elio, il ragazzo ucciso a Monza da un pirata della strada. La sua mamma lotta ancora tra la vita e la morte mentre il suo papà lo ricorda dicendo che da un lato comprende anche il perchè di questo destino: era un angelo speciale e non meritava di stare su questa terra ma in un posto sicuramente migliore di questo. Corrado Bonavita intervistato dal settimanale Giallo racconta di quello che si prova nel perdere un figlio a causa di una manovra azzardata, di una manovra sbagliata. Oggi la forza di andare avanti gliela dà la consapevolezza di sapere che deve lottare per sua moglie, con la speranza che almeno lei possa tornare a vivere. E’ tanta la rabbia ma non demorde Corrado. Non avrà indietro suo figlio, nessuno potrà ridargli la vita che aveva prima ma il suo impegno per fare in modo che questa legge venga fatta c’è ed è anche tanto. Per questo sceglie di raccontare la sua storia e spera che presto l’omicidio stradale diventi un reato. E’ la speranza che hanno tante persone che come Corrado hanno perso un parente, un amico, una persona speciale. Ma è la speranza che abbiamo tutti noi.

“Il giorno del funerale di Elio ho capito quanto era amato, c’era tantissima gente” queste le parole del padre del giovanissimo studente ucciso a Monza domenica 22 marzo 2015. Adesso un solo obiettivo: quello di fare in modo che ci sia una legge che condanni chi uccide per strada.



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